Sono trascorsi diversi anni dal nostro viaggio in bici sulle Dolomiti di Trentino, Veneto e Friuli, ma il ricordo del lento vagabondare sulle strade del nord est d'Italia è ancora vivido nei nostri pensieri tanto da permetterci di raccontarti più nel dettaglio le 12 giornate di fatica sui rocciosi Monti Pallidi. Sei pronto a partire con noi?!?
Dati tecnici
Trentino, Veneto e Friuli-Venezia Giulia
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Trento |
Durata |
12 giorni
|
Lunghezza |
705 km |
Lunghezza trekking |
47 km |
Fondo |
90% asfalto 10% sterrato |
Bici consigliata |
Gravel Bici da viaggio |
VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Tra Trentino-Veneto e Friuli in bici
Da Trento a Predazzo - 74 km - 1° tappa
La partenza da Trento è subito in salita lungo la
strada dei Forti che ci condurrà a Civezzano. Oggi non ci sarà molto respiro per noi anche se le pendenze stradali non saranno mai così accentuate. Costeggiamo la
Val di Cembra sul lato destro passando accanto all'ingresso delle Piramidi di Segonzano e proseguiamo godendoci i panorami dei borghi e delle colline coltivate a vigna della valle nota per aver dato i natali ad alcuni dei più grandi ciclisti trentini come Simoni e i Moser. Il naturale proseguimento della Val di Cembra è la breve
Val Floriana che sfocia nella
Val di Fiemme. Passiamo di fianco al
lago artificiale di Stramentizzo formato da uno sbarramento sul fiume Avisio. Per evitare il traffico della statale, a Molina imbocchiamo la panoramica e tranquilla
ciclabile della Val di Fiemme che lentamente sale in direzione di Predazzo. Due chilometri dopo il paese, in direzione del Passo Valles, ci fermiamo al Camping Valle Verde per la prima notte.
Per campeggiare al Valle Verde abbiamo speso 25,5€ in due con tenda e piazzola scontata perchè avevamo solo le bici! Il campeggio è in un bel posto tranquillo, a circa 2 km dalla strada che sale al Valles e al Rolle. Sotto il campeggio scorre un torrente dove si può anche fare il bagno!
Da Predazzo ad Alleghe - 45 km - 1047 m dislivello - 2° tappa
Dal Campeggio Valle Verde si inizia subito a salire sugli insidiosi tornanti che portano alla località Bellamonte e che poi proseguono, dividendosi, fino al Passo Rolle ed al
Passo Valles. Non ricordo strappi così duri affrontati in altre occasioni con bagagli al seguito (forse solo
la salita al vulcano Bromo in Indonesia!), il Valles è veramente tosto!!! Non sò come ma riusciamo ad arrivare al valico incolumi anche se davvero stanchi. Il panorama sulle dolomiti venete è sublime e ripaga di ogni litro d'acqua sudato: davanti a noi svetta il Civetta dove abbiamo intenzione di fare dei trekking e, alle spalle, le altre cime del
Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi.
Scendiamo rapidi verso Falcade, entrando
Veneto in bici, e poi ancora fino a Conceghine su strada poco trafficata, ma non è ancora finita. A Conceghine deviamo in direzione di Alleghe verso sinistra ed iniziamo lentamente a risalire (2-3% di pendenza). Gli ultimi 2 km di percorso sono più duri e ci conducono fino alla località Masarè, dove si trova un campeggio. Il centro di Alleghe dista da qui solo un chilometro.
Il campeggio Alleghe si trova a quota 901 m, in località Masarè. Lo spazio per le tende è un po' ridotto ma se non è altissima stagione, il posto si trova. Per una notte abbiamo speso 22,5€ (8€ a testa e 6,5€ la tenda).
Da Alleghe a Palafavera - 30 km - 800 m dislivello - 3° tappa
La giornata è anche oggi soleggiata e calda, dal campeggio Alleghe, attraversiamo il paese fino a trovarci imbottigliati fra le bancarelle del mercato settimanale... se non si scende, non si và avanti! Da caprile, qualche chilometro oltre Alleghe, inizia la Val Fiorentina che sale prima rigida come una canna di bambù e poi a tornanti con strappetti faticosi. La principale località della valle è
Selva di Cadore da cui si hanno già scorci sul Civetta e sulla Croda da Lago. La tappa di oggi non è lunga, ma con i bagagli al seguito, 800 metri di dislivello non sono comunque una scampagnata. Prima di iniziare gli ultimi sei tornanti che conducono al
Passo Staulanza, individuiamo un campeggio immerso nel verde... avete presente quelle vallate montane senza un anima viva con il torrente che scorre proprio di fianco ad un verdeggiante prato dove picchettare la tenda? Forse questo luogo sarebbe così in una giornata di inizio primavera, ma non a fine agosto!
Raggiungiamo e superiamo il passo Staulanza dal quale si vede benissimo il massiccio del Pelmo. La nostra meta si trova a soli 4 km sulla discesa per la
Val di Zoldo.
Il campeggio Palafavera è uno dei campeggi più belli che abbia mai visto per tre ragioni: prima di tutto per la posizione fra il Civetta ed il Pelmo, a ridosso dei boschi di quest'ultimo; secondariamente per la cordialità e disponibilità del personale (impeccabile!) ed ultimo per le spaziose e morbide piazzole immerse completamente nella natura! Abbiamo speso 21€ a notte in due ma, se avessimo campeggiato qui la prima settimana di settembre, il prezzo sarebbe sceso a 16€ in due.
Trekking sul Civetta: Rifugio Coldai e Pecol - 4° tappa
Una giornata lungo i sentieri del Monte Civetta passando per il rifugio Coldai e poi costeggiando l'alta valle di Zoldo dall'alto fino alla discesa in località Pecol.
Trekking sul Monte Pelmo - 5° tappa
Un
itinerario intorno al Pelmo. Un anello che passa per il rifugio Venezia costeggiando il Pelmo ed il Pelmetto e regalando panoramiche sull'Antelao, sul monte Cristallo e le lontane dolomiti friulane.
Trekking al lago di Coldai - 6° tappa<
Dal campeggio Palafavera si sale seguendo i pendii delle piste da sci fino al Rifugio Coldai. In altri 20 minuti si scollina appena sotto la vetta Coldai, un balcone naturale sull'omonimo laghetto e su Alleghe.
Da Palafavera a Forni di Sopra - 76 km - 1400 m dislivello - 7° tappa
Lasciamo Palafavera con un po' di dispiacere perchè si tratta davvero di un posto stupendo ed iniziamo a scendere sulla strada della Val di Zoldo, una valle piacevole ed interessante. A Forni di Zoldo deviamo verso sinistra in direzione del
Passo di Cibiana, 10 km di salita che non conosciamo e che temiamo. Un
picchio verde ci taglia la strada in volo proprio poco prima che inizino i tornanti del valico. Si sale bene ma oggi siamo in forma ed i metri passano veloci nonostante le pendenze non siano proprio da pianura. Il traffico è nullo ed la natura ci avvolge trasmettendoci una sensazione di pace e sicurezza. Superiamo il Cibiana senza difficoltà e, con una sosta al passo, scopriamo che poco distante da qui sorge un altro
museo di Messner (ma sono tantissimi!!!)
Dal Cibiana si scende per costeggiare un canyon infossatissimo e poi, ovviamente, risalire fino all'inizio della ciclabile delle dolomiti... o meglio, al nostro inizio su questo itinerario ciclabile. La
vecchia ferrovia delle Dolomiti collegava Dobbiaco a Calalzo e lo stesso fa oggi questo percorso cicloturistico. A Calalzo di Cadore, la ciclabile purtroppo finisce e ci ritroviamo sulla strada principale del Cadore a pedalare come matti per sfuggire dal traffico che qui imperversa. Sono pochi chilometri ma davvero pesanti e faticosi. La nostra deviazione verso il
passo Mauria si trova un po' oltre il lago di Cadore, uno sbarramento artificiale ben riuscito! Le gambe sono stanche ma la salita del Mauria facile facile e, nonostante necessiti di soste sempre più ravvicinate, riesco anch'io ad arrivare in cima ed a sconfinare in Friuli. Ci troviamo nel parco naturale delle dolomiti friulane e la nostra meta per la serata è
Forni di Sopra, una delle principali località della zona.
Un paio di chilometri oltre il centro di Forni di Sopra si incontra il campeggio Tornerai. Una notte in due con tenda e biciclette costa 16,50€ + 1€ a testa per una doccia calda.
Da Forni di Sopra al Lago di Cavazzo - 55 km - 377 m dislivello - 8° tappa
La giornata è uggiosa e ci lasciamo lentamente (non poteva essere altrimenti in bicicletta!) alle spalle Forni di Sopra ed il
parco naturale delle Dolomiti friulane raggiungendo il paese di
Ampezzo già Repubblica Partigiana nel 1944. Visitiamo il museo geologico e ci rimettiamo in marcia verso il lago di Cavazzo. Da Forni di Sopra il percorso è praticamente tutto in discesa con piccoli tratti di salita. Il cielo sopra il lago di Cavazzo è plumbeo ma non ci facciamo demoralizzare e proseguiamo costeggiando la sponda destra verso Alesso. Subito dopo una scuola nautica, sulla sinistra incontriamo il
Campeggio Val del Lago dove trascorreremo due notti.
Il campeggio Val del Lago si trova in riva al bacino. Una notte in due con tenda e biciclette costa 16€ ed è inclusa la doccia calda!
Circuito Lago di Cavazzo - 120 km - 450 m dislivello - 9° tappa
Lasciamo le borse e la tenda al campeggio e partiamo con la sola mountain bike per scoprire un po' le località principali di questa parte del Friuli. Dopo
Gemona, è la volta di
Cividale (arriviamo a soli 5 km dalla Slovenia ma non sconfineremo per questa volta!) lungo l'itinerario Pedemontano percorso al contrario. Seguono Udine e tanti altri piccoli borghi collinari. Ma questo itinerario ve lo racconteremo meglio la prossima volta!
Dal Lago di Cavazzo a Tramonti di Sotto - 83 km circa - 500 m dislivello - 10° tappa
E' tempo di salutare anche il lago di Cavazzo per continuare il nostro viaggio, ma stavolta verso sud-ovest e casa... Visitiamo Venzone parzialmente distrutto dal terremoto del 1976, la riserva naturale del Cornino dove sono stati reintrodotti i grifoni e San Daniele per degustare il prosciutto crudo.
Attraversiamo il Tagliamento sotto il sole cocente invidiando chi, poco più sotto di noi, si tuffa nel fiume! La strada è poco trafficata ma è un continuo saliscendi sulle propaggini più basse che precedono le Dolomiti Friulane che stasera vedremo un'ultima volta da
Tramonti. Strada piacevole, asfaltata e con poche auto sulla carreggiata ma qualche apecar in più! Ci insinuiamo nella valle di Tramonti per una decina di chilometri fino a raggiungere il campeggio.
Il campeggio Val Tramontina è un luogo tranquillo situato sulle rive di un torrente. Ampi spazi per la tenda a basso costo, infatti paghiamo solo 16€ in due inclusa di doccia calda.
Da Tramonti di Sotto al lago di Santa Maria (Revine) - 90 km - 400 m dislivello - 11° tappa
Da Tramonti di sotto ritorniamo sui nostri passi percorrendo a ritroso la Val Tramontina fino a Meduno dove lungo l'itinerario pedemontano proseguiamo in direzione di Maniago e
Montereale Valcellina. La strada che porta fino a Barcis è chiusa e non ci resta altro da fare se non proseguire verso Aviano e Budoia seguendo l'
itinerario pedemontano del Friuli. Il tracciato è piacevole e quasi interamente su strade secondarie e ciclabile nei boschi. Da Corigliano, in Veneto, pedaliamo in direzione di
Vittorio Veneto e poi di Revine che dista solo 6 km da quest'ultimo. In questa zona collinare non sono presenti molti campeggi e quindi scegliamo l'unico presente nei dintorni, il Riva d'oro di Revine.
Adagiato sulle rive del lago di Santa Maria il Riva d'oro è stato il peggior campeggio incontrato durante il nostro viaggio. Le piazzole sono ampie ma non molto pulite, così come i bagni (eppure si tratta di un 4 stelle!), è presente una piscina poco curata dove tuffarsi. La Signora che gestisce è però molto gentile anche se il costo per una notte con tenda piccola è di 25€, deciamente troppo per i servizi offerti.
Da Revine a Trento - 140 km - 900 m dislivello - 12° tappa
L'ultima tappa del nostro viaggio è anche la più lunga, oserei dire quasi infinita! Da
Revine pedaliamo in direzione ovest oltrepassando piacevoli borghi veneti come
Cison di Valmarino, castelli e monasteri. Le
colline della Valdobbiadene ci fanno venir voglia di bere un bicchiere di prosecco ma poi rischieremmo di pedalare a zigzag (poco raccomandato su strade trafficate!!!). La Valdobbiadene è suggestiva da attraversare in bici: fra vigneti e piccoli abitati sulle colline. La strada verso Feltre diventa sempre più trafficata e siamo costretti a passare sull'unica statale affollata di camion e mezzi motorizzati che corrono all'impazzata (quando faranno un percorso ciclabile da queste parti?!!?).
Da Feltre ci avviciniamo al Trentino percorrendo la strada delle
Scale di Primolano che da questo lato è molto semplice sulle due ruote. I resti del vecchio forte militare è ben conservato e scendere lungo i tornanti che portano in Valsugana con la fortezza che veglia sul tuo itinerario è una sensazione strana. Siamo in Trentino e la ciclabile della Valsugana ci accompagnerà per circa 60 km fino a Pergine Valsugana. Distrutti dalla fatica arranchiamo sulle ultime pendenze della strada dei forti fino a casa!
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!