Ti dirò la verità: dopo aver oltrepassato il confine fra Montenegro e Albania ed essermi resa conto della guida spericolata del popolo albanese... ho sudato freddo al pensiero di solcare le strade bucherellate dell'Albania in bici.
Dopo una partenza turbolenta zigzagando fra crateri e automobili, la strada è però diventata nostra...
Dati tecnici
Albania - Da Fier a Valona
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Fier-Valona |
Tempo |
2-3 ore
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Dislivello |
300 m circa |
Lunghezza |
35 km circa
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Sognando verdi colline nel caos motorizzato
Siamo entrati in Albania ma non sappiamo ancora se usciremo: l'assicurazione dell'automobile che abbiamo parcheggiato a Fier non è valida in questa nazione, ce lo ha riferito il doganiere di confine (che ci ha fatto passare ugualmente!), noi non ce n'eravamo accorti. I controlli della polizia sulle strade sono davvero numerosi ma per ora li abbiamo scampati tutti e, dopo quasi 200 km, è stato un gran sollievo parcheggiare l'auto ed inforcare le biciclette per iniziare il nostro viaggio vero e proprio.
Fier è una cittadina situata 35 km a nord di Valona, nell'entroterra albanese. Ad una manciata di chilometri da Fier sorge il sito archeologico di Apollonia, una delle perle storiche del paese che per ora non abbiamo ancora visitato.
Lasciamo il parcheggio dell'albergo che ospiterà la cara vecchia Volvo per i prossimi giorni (2€ al giorno!) e ci immergiamo in una nube tossica inverosimile. La testa inizia subito a farmi male mentre ci districhiamo alla meglio fra tombini scoperti, voragini dell'asfalto e automobili impazzite. Il traffico sembra quello dell'ora di punta e la strada è piuttosto stretta e malridotta da non permetterci di avere una traiettoria tutta nostra, zigzaghiamo. Ho paura, lo ammetto! Le borse mi sbilanciano e i continui rallentamenti delle auto in coda mi tengono con il respiro mozzato. Spero solo finisca in fretta... In bici i paesaggi di questa zona dell'Albania scivolano via lentamente: brulle colline, impervie montagne, pascoli violati da torri di rifiuti disordinati e puzzolenti, i pastori che invadono la strada con le loro greggi riportando un po' di sana tradizione in questo marasma da tempi moderni... tutto sembra seguire un ritmo a noi sconosciuto, ma non per questo meno affascinante e senza senso.
L'Albania della pastorizia
A Levan tutto cambia: i veicoli che ci soffiavano violentemente addosso chili di polveri sottili e smog scompaiono deviando sull'asfalto appena rifatto dell'autostrada, rimaniamo soli! Ogni buca, ogni belato, ogni voce sembra poesia: scivoliamo nella pioggerellina in bici, in Albania, pedaliamo senza più il timore di venire stirati ed inamidati in un sol colpo. I campi sembrano più verdi e le montagne più maestose, anche i fiumiciattoli violentati nelle proprie tonalità da sacchetti di plastica e pneumatici, ora appaiono più lindi mentre percorrono gli ultimi chilometri prima del Mar Adriatico. Dolci saliscendi (almeno per oggi, domani vedremo), chi l'avrebbe detto che un viaggio in bici in Albania sarebbe stato così piacevole? Ci speravo, ma non potevo esserne certa! Ora sono positiva e serena, ma basta un istante per farmi ricredere...
Un movimento in lontananza, due, tre e prima di rendermi davvero conto di ciò che stà per succedere, stò già spingendo sui pedali con tutta la mia forza. Bastano pochi secondi e ci sono addosso: tre cani selvatici di media stazza mostrano i denti aguzzi e si preparano all'attacco. Leo attira la loro attenzione ma non accelera subito, sembra quasi che li stia aspettando, non capisco.
Il capobranco cerca di azzannare una borsa, non ci riesce. Ci inseguono veloci per qualche centinaio di metri, ma a me sembra un'eternità. Non riusciamo a staccarli, ma è solo questione di una manciata di secondi: Leo con un ghigno malefico ingrana la quinta lasciando indietro i cani con la lingua a penzoloni.
La strada riprende a salire fra gli ulivi argento che punteggiano il paesaggio. Uno strappo di 600 metri che toglie il fiato ma che regala degli scorci dell'Albania più autentica: un monastero ortodosso su un colle, un villaggio, due ragazzi pastore, un allevatore di tacchini con il suo piccolo tesoro...
Valona all'orizzonte
Ci alziamo di quota lungo l'ultima salita della nostra prima tappa in bici in Albania. Il gps, una volta raggiunta Valona, segnerà 35 km di buche e asfalto martoriato dal tempo.
Nell'ultimo tratto della nostra giornata in sella abbiamo notato molti vecchi bunker del periodo comunista, si dice ne siano stati costruiti oltre 700000 in tutta l'Albania e che siano praticamente industruttibili, un'eredità di cui gli albanesi farebbero volentieri a meno... credo! Dalla cima della salita, dove un mosaico ci ricorda che siamo a Shqiperia, si vede Valona ed il mare alle sue spalle.
Ci lasciamo trasportare dalla brezza marina fino in città... il cielo è quasi buio sopra le nostre teste, ma ormai siamo arrivati!!!
A Valona abbiamo sostato all'hotel Four Stinet lungo la strada SH4 che attraversa Valona. Una camera matrimoniale pulita con bagno privao e riscaldamento ci è costata 20€
Ti è piaciuto questo racconto? Continua a leggere il diario del viaggio in bici in Albania:
Da Fier a Valona inseguiti dai cani Il passo di Llogora tra Valona e Dhermi Mangia e bevi verso Sarande Alla scoperta di Butrint Dal mare di Sarande ai monti di Girocastro...e dopo il racconto delle nostre avventure, qualche consiglio utile:
Dieci cose da vedere in un viaggio in bici in Albania
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico