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Alpine Outskirts. 5 giorni in e-MTB nella periferia alpina

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Doveva essere una traversata pre-alpina in MTB con passaggi panoramici sulle alpi lombarde e trentine ma temporali, imprevisiti, neve in quota e sentieri impraticabili ci hanno costretto a reinventarci questo percorso che si è spinto davvero nella periferia alpina, ai margini della pianura, per risalire dal Garda verso Trento. 

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Alpine Outskirts lifeintravel.it

La traccia GPS di komoot è quella effettivamente pedalata, mentre quella sul sito è stata ripulita dalle deviazioni andata e ritorno fatte al sentiero per il passo 7 Crocette e alla strada della valle delle Cartiere che non sono utili al fine del viaggio

Preparativi e setup

Già da quest'inverno abbiamo iniziato a discutere di un possibile viaggio in e-MTB con l'amico Luca, ragionando su un percorso non troppo lontano da casa. La scusa di dover riconsegnare un furgone sul lago d'Iseo a Veronica ci ha fatto ragionare su una traversata di rientro dalla Lombardia al Trentino. 

Pedalando a fine primavera, doveva essere un percorso non troppo ad alta quota e così è nata l'idea di limitarci alle prealpi bresciane, passando dal monte Guglielmo, Montecampione, Maniva, il lago d'Idro, il parco dell'Alto Garda Bresciano, il lago di Ledro e il lago di Garda. Puoi vedere su komoot il percorso Translakes che avevamo studiato e che non abbiamo mai concluso.

02 ponte pedonale oglio

Alla fine abbiamo ripianificato giorno per giorno l'itinerario, principalmente a causa della pioggia e dei pericolosi temporali che hanno colpito le valli bresciane in quei giorni. Ne è uscito comunque un tragitto affascinante e divertente tra Lombardia e Trentino.

Dopo aver studiato il percorso, dovevamo ancora decidere come affrontarlo. Luca da anni usa una e-mtb mentre io con la muscolare avrei arrancato sui dislivelli che avevamo previsto e così ci sono venuti in soccorso i ragazzi di Brinke Bike che ci hanno concesso di usare due Brinke XXR Carbon con motore Shimano EP801 per quest'avventura, di cui magari vi parlerò più nel dettaglio in un apposito articolo più avanti.

13 cascata valle cartiere

Zaino in spalla e gambe pronte, siamo partiti alla volta del lago d'Iseo con tanto entusiasmo.

Dal lago a Montecampione

 Il punto di partenza di questo tragitto è il piazzale antistante la chiesa di Zorzino, frazione di Riva di Solto sul lago d'Iseo. Si inzia subito in salita per raggiungere un bellissimo sentiero che per tanti anni è stato teatro di miei allenamenti e giri serali. Il tracciato è prima una strada forestale che poi diviene single trail con qualche roccia da passare a spinta. Passando sopra a Castro, si termina il percorso boschivo con una discesa ripida verso Lovere

La nuova ciclabile che passa sopra alla gola del Tinazzo conduce di nuovo sulle sponde del lago dove si attraversa, su strada, la cittadina bergamasca per entrare nel parco dell'Oglio e seguire da qui fino a Marone il giro del lago d'Iseo in bici, passando il nuovo ponte ciclopedonale e raggiungendo prima Pisogne e poi la frazione di Toline dove inizia la breve ma spettacolare ciclabile fino a Vello.

03 ciclabile vello toline

A Marone abbiamo già percorso 25 km e facciamo una sosta per pranzo: iniziamo subito a capire che una buona stella ci protegge perché appena mettiamo le gambe sotto al tavolo inizia a diluviare e smetterà poco prima di ripartire.

Da qui inzia una lunghissima salita, prima su asfalto fino a Cislano, frazione di Zone e sede del parco naturale delle Piramidi di Zone. La nebbia e l'umidità ci fanno evitare il percorso tra i pinnacoli rocciosi: preferiamo proseguire e poco oltre deviamo a destra iniziando la salita al monte Guglielmo. I primi chilometri nel bosco di faggi sono asfaltati ma ben presto, nei pressi del guado sul torrente val Busa, si inizia a pedalare sulla ghiaia.

05 bosco guglielmo

Pochi tornanti più avanti si esce dal bosco per raggiungere il primo punto intermedio della salita, il rifugio Croce di Marone. Una pausa e il pieno d'acqua alla fontana ci rimettono in sesto e ci preparano alla parte più impegnativa del percorso.

La pioggia ci sta risparmiando e così pedaliamo convinti, di nuovo nel bosco che ora è composto principalmente da conifere. Passiamo il rifugio Malpensata e raggiungiamo il balcone panoramico della malga Guglielmo di Sotto, con i suoi laghetti stracolmi. Le nubi basse nascondono il lago, anche dopo esserci alzati alla malga Guglielmo di Sopra e persino quando, dopo una rampa durissima in cemento, arriviamo al rifugio Almici (1861 m). Manca poco ormai alla vetta e il monumento al Cristo Redentore domina alla nostra destra. In pochi minuti percorriamo il sentiero in ghiaia e poi in terra fino alla vetta del monte Guglielmo (1957 m).

18 alpi mtb salita guglielmo

16 rifugio almici

Sono ormai già le 7 di sera, le nuvole si stanno addensando e così imbocchiamo presto il sentiero di discesa verso Pezzoro. Le rocce e il solco scavato tra i pascoli d'alta quota ci rallentano facendoci scendere di sella di tanto in tanto. Nei pressi di una malga che facciamo fatica a vedere a causa della nebbia, deviamo verso nord e il colle di San Zeno.

Inizialmente il sentiero è viscido e fangoso ma poco oltre diventa strada forestale e possiamo pedalare più rapidi. La pioggia sopraggiunge quando sbuchiamo sull'asfalto del colle. Proviamo a imboccare il sentiero previsto inizialmente ma la luce ormai è fioca e preferiamo tornare sull'asfalto per scendere in val Palot. Proprio oltre le case sparse di Val Palot e Palotto, imbocchiamo una strada forestale che presto diviene sentiero. Il tracciato si tiene in costa e sarebbe molto suggestivo e divertente se non diluviasse e non fosse ormai buio. A fatica rispuntiamo sulla strada che conduce a Montecampione e con un paio di chilometri di salita chiudiamo il primo lunghissimo giorno di viaggio alle 10 di sera.

17 salita guglielmo

01 monte guglielmo discesa

Chimera 7 Crocette, Dosso Rotondo e temporali

Il mattino successivo un cielo azzurro ci accompagna nella salita a Plan di Montecampione. L'asfalto di questo percorso è conosciuto soprattutto per le imprese che i ciclisti professionisti hanno fatto lungo questi tornanti durante il Giro d'Italia e la statua dedicata a Marco Pantani testimonia questo entusiasmo, assieme ai tanti stradisti che ci superano verso la vetta. 

14 monumento pantani

Noi alla rotonda proseguiamo dritti sotto agli impianti per raggiungere la forestale che porta verso il rifugio Elena Tironi. La strada è in discesa ma molto suggestiva in una conca verdeggiante. Appena oltre il rifugio sulla destra si stacca il sentiero che, in circa cinque chilometri, ci dovrebbe portare al passo 7 Crocette per poi scendere verso il giogo del Maniva. Inziamo con buona lena il percorso ma già dopo i primi metri ci accorgiamo che non è pedalabile. Scendiamo di sella e iniziamo a spingere finché non incontriamo una coppia di escursionisti che ci avvisa delle lingue di neve ancora presenti in quota

07 sentiero 7 crocette

08 sentiero 7 crocette

I nuvoloni grigi all'orizzonte, la fatica di spingere e portare sui gradoni in roccia una e-bike e la neve ci fanno optare per una ritirata dopo oltre un'ora di spinta (e 1,5 km percorsi). Torniamo sui nostri passi per circa sei chilometri fino a Plan di Montecampione dove imbocchiamo il sentiero verso il rifugio Dosso Rotondo, da dove, ci hanno detto, potremo scendere in Val Trompia. 

04 genziane

06 salita plan montecampione

La nebbia ci avvolge ma riusciamo a raggiungere la soglia del rifugio giusto in tempo per evitare il diluvio. Dopo un piatto di casoncelli e della polenta, con lo stomaco pieno scendiamo verso la val Trompia da un percorso nuovo realizzato da un paio d'anni.

Non è facile trovare alloggio ma alla fine ce la facciamo a Bovegno, dopo un po' di andata e ritorno sulla ciclabile del Mella. Alla sera un temporale devastante farà un sacco di danni nella vallata e noi saremo grati di essere tornati sui nostri passi.

06 salita impianti montecampione

26 dosso rotondo

27 dosso rotondo pozza

Val Trompia e ripianificazione

La deviazione imposta ieri e le forti piogge della serata, ma anche quelle previste in quota per i giorni a venire, ci costringono a ripianificare il viaggio. Decidiamo di avviarci verso Brescia e all'altezza di Concesio deviare verso est per raggiungere Gavardo e poi il lago di Garda.

I primi chilometri seguono la ciclovia del Mella passando un territorio provato dalle forti piogge. Passato Gardone Val Trompia il panorama si fa meno suggestivo ma poi troviamo delle deviazioni interessanti sulle colline di Bovezzo e Nave. Le salite sono toste e difficilmente io le avrei percorse con la muscolare, ma i sentieri di discesa e collegamento ci permettono di restare fuori dal traffico e divertirci nonostante si debba porre la massima attenzione all'umidità di rocce e radici. Aggiriamo il monte Montecca prima di ritrovare la strada verso la val Sabbia.

09 val trompia greenway

Con un paio di tornanti in salita raggiungiamo il valico e ci gettiamo in discesa verso Vallio Terme e Gavardo. Sulle sponde del Chiese troviamo il percorso ciclabile che ci conduce fino a Roé Volciano da dove inizia la discesa finale verso Salò e il lago di Garda.

10 val grigna

11 salo

Siamo già provati per la lunga giornata di viaggio ma decidiamo di proseguire ancora un po' sfruttando il bel tempo che oggi ha tenuto testa, per portarci avanti con i dislivelli e salire fino a San Michele, bell'altopiano tranquillo a monte di Toscolano Maderno.

Bassa Via del Garda

Il cielo grigio al risveglio non promette nulla di buono e per questo decidiamo di restare a bassa quota. Da San Michele sarebbe molto bella anche la salita che porta nei pressi del rifugio Pirlo allo Spino, fatta un paio di anni fa in un viaggio da Desenzano a Riva del Garda.

In questo caso, anche su suggerimento dell'albergatore presso il quale abbiamo pernottato, decidiamo di seguire, dove possibile, l'itinerario della Bassa Via del Garda che è un percorso pensato per il trekking ma quasi completamente percorribile anche con la moutain bike.

Tabellato e divertente, questo itinerario inizialmente scende da San Michele, con una strada panoramica, verso Supiane prima di inoltrarsi nel bosco e passare la cascata di Sanico per fare il suo ingresso nella valle delle Cartiere, dove antiche aziende sono state recuperate diventando ecomuseo.

12 valle cartiere

Il canyon suggestivo del torrente Toscolano ci conduce alle porte dell'omonimo paese, dove imbocchiamo un saliscendi panoramico sul lago per spostarci verso Gaino dove avremmo dovuto riprendere la strada della valle del Toscolano che però risultava ancora chiusa per lavori (frana?!?). Ritrovata la segnaletica della Bassa Via del Garda (BVG), decidiamo di seguirla e scendere verso Gargnano evitando di raggiungere Navazzo. La risalita è prima su selciato in mezzo a antiche limonaie e successivamente su asfalto verso Muslone.

Nel frattempo ha ripreso a piovere e il panorama è rovinato dalle nubi basse. Il sentiero che, oltre Muslone conduce a Piovere è tra i tratti più suggestivi e divertenti dell'intero percorso, con alcuni scorci super panoramici sulla parte settentrionale del lago e sul Baldo (per noi nascosto tra le nubi). Siamo entrati nel comune di Tignale che si estende su questo altopiano suggestivo sul lago. Dalla frazione dove ci concediamo un buon panino, proseguiamo con un sentiero forestale pedalabile verso il monte Nota, prima di tornare verso Aer e Tignale. 

15 selciato gargnano

Dal centro principale seguiremo l'asfalto per tutta l'ultima parte di questa giornata fino a raggiungere, con una discesa e una risalita dalla vallata del torrente San Michele, l'altopiano di Tremosine e in particolare il centro di Vesio, dove trascorreremo l'ultima notte di questo nostro percorso in emtb nella periferia alpina.

Passo Nota, Ponale e arrivo a Trento

L'ultima giornata di questo viaggio in bici doveva essere piovosa e uggiosa e invece si rivela una delle migliori. Il cielo è terso, il monte Baldo fa da contraltare sulla sponda opposta del lago mentre le alpi dell'alto garda Bresciano ci accolgono con una luce meravigliosa. Decidiamo di seguire la mulattiera che avevo già percorso in discesa nell'anello del Tremalzo da Vesio. La salita è tosta inizialmente ma più dolce man mano che si sale di quota, dove le gallerie scavate nella roccia la rendono molto suggestiva. 

23 salita passo nota

Per raggiungere il passo Nota mancano un paio di chilometri di discesa e una volta al valico, svoltiamo a destra lasciandoci a sinistra la panoramica e suggestiva salita al passo Tremalzo. Risaliamo a Bocca dei Fortini dove decidiamo di svoltare a destra lasciandoci la strada verso la valle di Ledro a sinistra.

Il percorso, sebbene molto fangoso e umido, ci fa passare baita Segala e raggiungere punti altamente panoramici oltre passo Guil. In particolare il passo Rocchetta segna l'ultimo baluardo in cresta prima di iniziare la picchiata verso Pregasina. Il single trail fin quasi a malga Palaer è per palati fini anche se si deve prestare attenzione a chi lo percorre in salita. 

22 pirlotti guil

21 panorama passo rocchetta

Un pranzo meritato a Pregasina ci convince di essere soddisfatti del percorso e sazi di trail e sentieri: decidiamo di proseguire fino a sera la pedalata riportandoci a casa sulle piste ciclabili del Trentino, ma prima c'è da seguire uno dei sentieri più conosciuti e spettacolari dell'intero lago di Garda. Sto parlando della vecchia strada Ponale: la bella giornata per fortuna non è condita da troppa gente e si riesce a scendere senza problemi fino al centro di Riva del Garda, dove invece siamo costretti a spingere la bici qua e là per oltrepassare i pedoni.

24 passo nota

25 panorama lago garda

20 ponale trentino

La pista ciclabile tra Riva e Torbole è sovraffollata ma appena mettiamo le ruote sul percorso che conduce a Rovereto e da lì a Trento, il traffico ciclistico si dirada, anche se molti cicloviaggiatori con borse e borsoni ci sfrecciano a fianco verso il lago.

La noia della ciclabile dell'Adige fatta ormai centinaia di volte non toglie nulla a questo viaggio emozionante e strampalato tra le prealpi lombarde, stravolto dal piano iniziale ma comunque affascinanate e divertente.

19 ciclabili trentino

 
 
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Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.