L'occasione per provare un'esperienza nuova come la ciaspolata notturna è arrivata in Val di Non grazie alla ciaspolata al chiaro di luna organizzata sull'Altopiano della Predaia con partenza ed arrivo al rifugio Predaia Todés Ci. L'itinerario scelto per la passeggiata serale è un percorso semplice ma non banale e la luce diffusa dalla luna piena rendeva l'atmosfera fatata con il panorama sul Brenta ad alternarsi a suggestivi passaggi nel bosco.
Dati tecnici
Trentino - Val di Pejo
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Passo Predaia
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Tempo |
3 ore
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Dislivello |
440 m
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Lunghezza |
10 km
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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La ciaspolata notturna sull'
altopiano della Predaia in val di Non prende avvio dal parcheggio al passo Predaia, attorno ai 1250 m di quota. Lasciata qui l'auto ci si sposta sulle piste da sci di fronte. Tenendosi sulla parte meridionale (a destra salendo), si possono infilare già le ciaspole e risalire il pendio fino ad incrociare un sentiero sulla destra che si addentra nel bosco e ci porta in quota costantemente. Un ultimo strappo ed il panorama si apre sul
gruppo delle Dolomiti di Brenta di fronte a noi, dalla parte opposta della
valle di Non. Se vi state dedicando ad una ciaspolata notturna, spegnete eventuali frontalini o torce e godetevi la luce della luna: uno spettacolo davvero incantato.
Ancora poche decine di metri e si giunge al
rifugio Predaia ai Todés Ci, nuovo e ampio edificio scelto come base per la partenza della manifestazione a cui abbiamo partecipato: la ciaspolata al chiaro di Luna. Proprio oltre il rifugio si stacca una strada sterrata (segnavia 503), ora ricoperta da neve battuta, che sale ancora dolcemente oltrepassando
località Busa da Spin ed addentrandosi nel bosco. In un paio di chilometri ci ritroviamo alla
malga di Tres (Rodeza, 1570 m), punto da cui si possono scegliere numerose alternative di percorso. Noi seguiamo l'itinerario previsto solo dopo aver bevuto un paio di bicchieri di ottimo
vin brulè. Riscaldati dalla bevanda, i muscoli rispondono con qualche affanno quando sono costretti ad affrontare l'ultimo strappo che sale proprio dietro la malga sulla sinistra, abbandonando il sentiero 503 che porterebbe (a destra) al Corno di Tres. Il nostro itinerario invece prosegue inizialmente sul sentiero 526 fino a dopo un pianoro aperto dove lo abbandoniamo con una deviazione verso valle che ci permette di evitare un anello più ampio che condurrebbe fino alla
malga Nuova di Coredo.
La discesa divertente ci conduce fino alla val della Lama dove riprendiamo un sentiero, il 530 questa volta, che pianeggiante conduce fino alla busa da Spin, poco lontano da dove eravamo passati all'andata. Un secondo ristoro ci stende definitivamente ed il breve tratto di salita per rientrare al rifugio ai Todés Ci ci sembra la scalata del monte Bianco. Fortunatamente da qui in avanti sarà tutta discesa fino a rientrare al rifugio e, da lì al passo Predaia sullo stesso tragitto dell'andata. L'alternativa di rientro implicherebbe la discesa fino al rifugio Sores e di lì la risalita al passo su strada: per questa volta, dato che è anche già mezzanotte, preferiamo evitare!
Abbiamo provato un'esperienza nuova, quella della ciaspolata notturna al chiaro di luna, divertente e che di certo proveremo nuovamente in futuro, magari seguendo un percorso solitario senza assistenza.
L'evento a cui abbiamo partecipato è stato organizzato da varie associazioni dell'
Altopiano della Predaia in collaborazione con il
rifugio Predaia Ai Todés Ci ed è un evento ormai consolidato a cui partecipano ogni anno migliaia di appassionati. Devo dire che l'organizzazione ha un po' peccato nella gestione del ristoro conclusivo: abbiamo pagato
12€ per un paio di bicchieri di vin brulè ed alcuni biscotti secchi (per i ristori intermedi ci stava) ma al nostro arrivo al rifugio (devo ammetterlo, eravamo tra gli ultimi) ci siamo trovati a dover affrontare una coda di un'ora o più (all'aperto alle 23.00 a 1500 m di quota) per un piatto di
Minestra del viandante... i numeri delle edizioni precedenti potevano far presupporre una presenza così massiccia anche quest'anno, viste anche le ottime previsioni meteo e quindi un'organizzazione più attenta (sarebbe stato sufficiente prevedere uno spazio al riparo per chi attendeva).
Personalmente abbiamo preferito scendere all'auto e tornare a casa per un piatto di spaghetti a mezzanotte! Peccato perchè per il resto è stata una bellissima esperienza.
In Trentino un'altra manifestazione simile si tiene sul
monte Bondone: la
BondonAIL raccoglie da qualche anno sempre più consensi (nel 2012 si è arrivati a 1800 iscritti) e permette di seguire un percorso semplice nella piana delle Viote, avendo anche un fine nobile quale la raccolta fondi per l'
Associazione Italiana contro le Leucemie.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico