Unisciti alla LiT Family
MTB al lago d'Idro: Forte di Cima Ora da Anfo
Il giro di Cima Breda e del Forte di Cima Ora non è un percorso per tutti: se soffrite di vertigini siete i primi ad esserne esclusi, è un consiglio che vi potrebbe evitare un colpo al cuore! La distanza non è proibitiva (27 km) ma se rapportata ad un dislivello di 1300 m vien da sé una certa selezione naturale. Lo scenario è quello del Lago di Idro sulla sponda occidentale: un tipico lago nordico di origine glaciale alimentato dal fiume Chiese che ne è anche l’emissario. In questo specchio d’acqua si riflettono le montagne di due province: quella di Brescia e uno spicchio di Trentino.
In questo articolo
Salita al rifugio Rosa di Baremone
Il profilo delle montagne è su entrambi i versanti decisamente spiovente: è un ambiente adatto agli ungulati e ai biker che più si avvicinano a questa specie. La partenza è da Anfo, piccola città rinomata per la sua poderosa rocca di origini veneziane di epoca quattrocentesca, situata poco distante a nord dal paese. Si parte da via S. Petronilla, una laterale della SS 237, il cui fastidioso traffico ci assillerà solo per i pochi metri che vi dividono dal parcheggio.
La salita è un lungo nastro d’asfalto, una serpentina con ben 22 gomiti: un mezzo Stelvio che impone un buon andamento ma senza strappi.
L’insegna del Rifugio “Rosa di Baremone” è una gratificante visione, che permette di ritemprare le forze, inoltre il personale è simpatico e cordiale. Il più della fatica è ormai alle spalle…come anche l’asfalto. Resta da dare un ultimo colpo di reni per arrivare in groppa al Forte di Cima Ora, una costruzione del Genio militare italiano risalente alla Grande Guerra e ancora oggi di grande impatto visivo nonostante l’evidente abbandono.
Vietato distrarsi in discesa
Lo spettacolo inizia da questo punto: siamo a 1535 m, sul tetto della costruzione, e per la prima volta si può ammirare il luccicante specchio d’acqua. Non siamo su una delle vette più elevate del comprensorio pertanto si ha ancora l’impressione di essere sotto l’occhio dei titani.
Ma l’attenzione deve essere d’ora in avanti tutta sulla traiettoria, severamente vietato distrarsi! Una distrazione, un'imprudenza, un blocco psicologico non saranno perdonati da questa impietosa natura. In compenso i passaggi sono inebrianti e caricano di adrenalina come raramente succede.
Pochi tratti in saliscendi (compreso anche qualche breve tratto appiedato) e poi sarà un interminabile single track che finirà sulle rive del lago.
Inutile raccomandare prudenza, bisogna però anche dire che al di là della soggettiva che manda istintivamente in palpitazione, la difficoltà tecnica non è proibitiva, se non in qualche tratto dove è consigliabile mettere le scarpe a terra.
Tra le caratteristiche più apprezzabili di questo itinerario c’è senz’altro la grande varietà di terreni che permettono di sperimentare le varie tecniche di guida: sassoso e tecnico il primo tratto, fluido e scorrevole il secondo.
Nel complesso si può dire che è uno di quei giri da mettere nell’albo d’oro di ogni un buon biker.
Per scoprire altri itinerari in MTB sulle Alpi ed in Italia consultate la mappa dei percorsi MTB di Life in Travel mentre se cercate altri itinerari in mtb nei dintorni del lago Idro potreste puntare al Passo del Bruffione o al Giro del lago d'Idro!
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Commenta per primo.
Raffganz
Ultimi da Raffganz
- 7AM: 7 itinerari All Mountain per scoprire un territorio
- MTB in trincea vol. 2: 13 itinerari nei luoghi della Grande Guerra
- MTB in Valpolicella: Fumane, Cavalo, Cave fuoristrada
- Sestri Levante in MTB: triplo hard trail
- Monte Brione in MTB | Alto Garda in trincea
- Itinerari Grande Guerra in mountain bike: nasce MTB in trincea
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico