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Lago Maggiore in bici: anello tra Cannobio e Valle Vigezzo
Un bellissimo percorso ad anello transfrontaliero tra Italia e Svizzera alla scoperta della parte più settentrionale del Lago Maggiore in bici e di tre affascinanti vallate che si insinuano a ovest di questo grande specchio d'acqua: valle Cannobina, valle Vigezzo e la ticinese Centovalli. Un mix tra panorami sui quattromila alpini e colori autunnali nel momento della loro massima esplosione faranno da cornice ad un anello tra Cannobio e Valle Vigezzo pedalato e vissuto tra la presenza discreta della ferrovia e il silenzio dei borghi montani.
In questo articolo
Cannobio e la sua valle
Il percorso ad anello comincia a Cannobio, ridente località lacustre affacciata sul Verbano ad una quota di 214 metri. Di questo borgo risulta particolarmente interessante attraversarne gli stretti vicoli dove si affacciano le vecchie case dei pescatori fino a raggiungere lo scenografico lungolago. Al termine della passeggiata si imbocca la pista ciclabile sterrata che costeggia il torrente Cannobino sino ad attraversarlo sul Ponte Ballerino. Dopo aver rivolto un ultimo sguardo sul lago ci si immerge nel bosco fino ad arrivare all'Orrido di Sant'Anna, punto a monte del quale l'alveo si restringe bruscamente. Si supera una scalinata con bici a mano fino a raggiungere il ponticello da cui è possibile vedere dall'alto la forra che l'acqua ha modellato nel corso dei secoli. A fianco di un grotto, tipica trattoria locale, sorge la chiesa dedicata a Sant'Anna, il cui campanile è ben visibile dal punto di inizio della suddetta scalinata. Ora si prende la strada asfaltata che dopo qualche centinaio di metri intercetta la strada provinciale della val Cannobina, che andremo a percorrere. Dopo una prima parte impegnativa il percorso, che si sviluppa all'interno del bosco in un ambiente molto selvaggio, tende a spianare e successivamente a salire dolcemente insinuandosi sempre più a fondo in una valle della quale non si intuisce né l'andamento né l'asprezza se non quando ci si trova a tu per tu percorrendola metro per metro. Ogni tanto la vallata offre qualche spiraglio permettendo la vista di Cavaglio San Donnino, un paesello aggrappato sul ripido e boscoso versante orografico sinistro. Si prosegue fino ad intravedere le montagne del Parco Nazionale della Val Grande, visibili anche dall'area fortificata del monte Morissolo. Superate le poche case di Ponte Falmenta e Ponte Spoccia la strada comincia a salire con più decisione permettendo la vista sulle montagne circostanti e su una natura sempre più selvaggia. Proseguendo tra casolari sparsi che denotano un'architettura tipica tradizionale in pietra, si giunge all'imbocco di un breve tunnel; superatolo si può bypassare il secondo lungo la strada esterna, fattibile senza alcun problema anche se un po' trascurata. Dopo il monumento a ricordo di un'imboscata nazi – fascista avvenuta durante il periodo della Resistenza si giunge a Finero, paese che anticipa lo scollinamento in val Vigezzo attraverso il passo dello Scopello (965 m) posto qualche centinaio di metri oltre l'oasi WWF Pian dei Sali (area umida in cui si possono osservare alcune specie di anfibi e rettili).
Vigezzo: la valle dei pittori
Con una breve discesa ci si affaccia sulla piana della valle Vigezzo, una delle sette valli dell'Ossola. Tale valle presenta due peculiarità: la prima quella di essere definita la valle dei Pittori in quanto a partire dal Seicento ispirò generazioni di paesaggisti e ritrattisti, tanto da possedere ai giorni nostri l'unica scuola di belle arti attiva sulle Alpi; la seconda di avere una tradizione legata alla figura dello spazzacamino (sin dai secoli passati gli abitanti furono costretti a emigrare stagionalmente nei paesi nord-europei in cerca di lavoro, trovando questo mestiere come fonte di sostentamento; oggi tale passato è stato valorizzato con la creazione del museo dello spazzacamino, l'unico in Italia, nonché con l'organizzazione di un raduno internazionale a cadenza annuale). Non bisogna lasciarsi sfuggire l'occasione di visitare i borghi della valle, tra cui Craveggia (889 m), paese dalle architetture apprezzabilissime; sebbene si debba salire di qualche chilometro lungo una strada secondaria ti assicuro che ne vale davvero la pena! Inoltre, in un contesto autunnale con il foliage e il cielo terso, sarai ammaliato da un panorama eccezionale sulle Alpi Pennine, dal pizzo Andolla al trittico del Sempione tra cui spicca maestosa la mole del Weissmies.
La ciclabile della valle Vigezzo
Dopo aver attraversato i vari borghi della valle ci si immette sulla pista ciclabile Druogno – Re “Pineta”, un percorso di circa 12 km quasi integralmente su sede propria, con la presenza di qualche tratto sterrato. Si entra nella pineta e tra vari saliscendi molto facili si giunge al ponte metallico che permette l'attraversamento del torrente Loana; da qui è possibile vedere la spumeggiante cascata del Pozzo Vecchio. Proseguendo lungo la ciclabile si giunge, in discesa, ai piedi dell'abitato di Re e si attraversa il ponte in pietra di Pozzo Maglione sul torrente Melezzo orientale concludendo questo percorso dedicato alle bici e ai pedoni. Salendo verso il paese si raggiunge in breve tempo il santuario della Madonna del Sangue, uno degli edifici di culto più importanti del Piemonte, realizzato nel 1922 in stile gotico – bizantino.
Centovalli: lo spettacolo della ferrovia
Proseguendo sulla strada statale della valle Vigezzo ci si dirige verso Ascona; lungo questa tratta sarai affiancato dalla linea ferroviaria che collega Domodossola a Locarno attraverso la valle Vigezzo (Vigezzina) e l'elvetica Centovalli (Centovallina). La linea ferroviaria copre un percorso di una cinquantina di chilometri attraversando un territorio impervio e superandone le asperità con ben 83 ponti e 31 gallerie! Quindi, da Re si scende dolcemente su strada statale sino al confine con la Svizzera posto a Ponte Ribellasca, punto nel quale termina la valle Vigezzo e ha inizio la Centovalli. Da qui la discesa su strada cantonale comincia a essere più pronunciata, ma mai ripida, sino a Locarno. In generale dal paese di Re la strada, alta sulla vallata, è un susseguirsi di curve e controcurve divertenti e non veloci, con la presenza costante della linea ferroviaria che passa sopra o sotto la sede stradale tramite gallerie e ponti. Di pregevole fattura è un viadotto ferroviario alto sulla strada che ricorda il Landwasser Viaduct della linea dell'Albula lungo la salita dell'Albulapass. Il volume di traffico lungo questa discesa è più evidente rispetto a quello presente lungo la solitaria val Cannobina ma la presenza di continui cambi di direzione ravvicinati implica una percorrenza abbastanza tranquilla dei mezzi a motore, permettendo una maggiore sicurezza al ciclista.
Ascona e il lago Maggiore
A Intragna si prosegue sino a Ponte Brolla, punto di congiunzione con la valle Maggia. Dirigendo la propria bicicletta verso destra si scende a Locarno e Ascona (205 m) su strada trafficata. Per sopperire a questo disagio si potrebbe optare per una soluzione alternativa: a Intragna si può prendere la strada per Ascona passando per Losone, sicuramente meno trafficata e con la possibilità di percorrere anche qualche tratto di pista ciclabile. Una volta attraversato il lungolago di Ascona si prosegue sulla strada litoranea che costeggia la sponda occidentale del lago Maggiore per una quindicina di chilometri, superando nuovamente il confine e giungendo al punto di partenza, concludendo questo giro cicloturistico ad anello tra Cannobio e Valle Vigezzo.
- Cannobio: il borgo e la passeggiata sul lungolago
- L'Orrido di Sant'Anna a Cannobio
- La Via Borromea tra val Cannobina e val Vigezzo
- Oasi WWF al Pian dei Sali
- Santa Maria Maggiore: Museo dello spazzacamino e Pinacoteca Rossetti Valentini
- Pista ciclabile della Valle Vigezzo
- Re: Santuario della Madonna del Sangue
- La Via del Mercato tra Domodossola e Locarno
- Un giro in treno sulla Vigezzina / Centovallina
- Come raggiungo Cannobio? In automobile attraverso l'A26, la N2 o da vie secondarie e/o con traghetto
- L'itinerario è segnalato? L'itinerario non è segnalato quindi consigliamo di scaricare la traccia GPS
- Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario si trovano diverse fonti d'acqua soprattutto nei paesi
- Com'è la qualità delle strade dell'itinerario? Il percorso è asfaltato e in buono stato con tratti sterrati sulle piste ciclabili di Cannobio e della val Vigezzo
Lungo il percorso è possibile dormire in strutture nelle principali località attraversate come Cannobio o Ascona, sia in Italia che in Svizzera
- Cosa mangiare lungo l'itinerario? La cucina tradizionale propone il butum orassese in val Cannobina, Stinchett, Runditt, Amiasc nonché salumi, formaggi e dolci tipici della Val Vigezzo, pesci di lago sulle sponde del Verbano
- Dove mangiare lungo l'itinerario? Lungo l'itinerario puoi fermarti in trattorie e grotti tipici
- Lago Maggiore: il portale turistico dedicato al lago
- Visit Ossola: il portale turistico dell'Ossola
- Valle Vigezzo: il portale turistico della vallata
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico