La lunga ed estenuante salita verso il Monte Peller partendo dalla Val di Non, lascia presagire che l'escursione sarà molto interessante.
Dal centro di Cles si sale verso la località Bersaglio dove si trova un bar ristorante, un parco giochi ed una fontana con acqua fresca per riempire le borracce. Seguendo la strada asfaltata, dopo circa un chilometro, iniziano i numerosi tornanti, in parte sterrati, che attraverso il bosco conducono al lago Verdè e, ancora più in alto, al lago Dorigat, punto di partenza del nostro trekking in Val Nana.
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Dati tecnici
Trentino - Val di Non
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Lago Dorigat
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Tempo |
8-9 ore
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Dislivello |
1750 m |
Lunghezza |
27 km |
VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Nel regno delle Marmotte: la Val Nana
Lasciamo l'automobile davanti al
Monte Peller, subito sotto il lago Dorigat ed a poche centinaia di metri dal Rifugio Peller. I panorami sono già favolosi da questo punto, non riesco ad immaginarli più belli! Il Monte Peller sembra la metà del cratere di un vulcano squarciato dall'ultima eruzione, la roccia rossa brilla all'alba ed al tramonto tingendosi di un arancione intensissimo! Il
lago Dorigat (o Durival), 1839 metri, dista da noi qualche centinaia di metri che percorriamo veloci tra pascoli e prati abitati da cavalli. Alcuni pannelli descrittivi confermano che ci troviamo nel
Parco Naturale Adamello Brenta, casa dell'orso, di caprioli e camosci ed altre specie alpine!
Sempre più convinti della nostra scelta, imbocchiamo la
forestale 336 in direzione di Cima Grostè e del bivacco Cima Sassara. L'indicazione sat afferma che questo tratto di escursione è parte del Dolomiti Brenta Trek expert. La strada carrozzabile aggira il Monte Peller affacciandosi sulla
Val di Non ed, in parte, sulla
Val di Tovel con il famoso lago alpino, in meno di un'ora ci troviamo faccia a faccia con le pasciute marmotte di
Malga Tassulla, all'inizio della
Val Nana.
La malga è un bel complesso composto da tre edifici, uno di questi adibito a bivacco Pinamonti dove è possibile sostare per una notte senza troppe pretese in mezzo alla Natura.
Dei pannelli colorati, esistono
tre percorsi didattici lungo la Val Nana, illustrano flora, fauna e la vita dei malgari fra transumanza ed estate ad alta quota.
Alle spalle... il Monte Peller
Proseguiamo lungo il sentiero 336 che dalla malga in poi diventa più stretto. La Val Nana si estende davanti a noi sovrastata da affascinanti vette: Cima Nana, il Monte Peller, Cima Ometto, il Sasso Rosso, il Palon... ognuna di queste montagne si erge al fianco di un'altra quasi a formare una
muraglia invalicabile che cinge l'intera valle. Il sentiero inizia lentamente ad alzarsi di quota, alle nostre spalle il Monte Peller si allontana sempre più, davanti solo cime che prima o poi dovremo superare in qualche modo. La sagoma inconfondibile del
Palon risalta di rosso come anche i detriti sui quali stiamo camminando.
Avanziamo lentamente, siamo ammaliati dai paesaggi che ci circondano, queste prime torri dolomitiche, ed ogni dieci passi ci fermiamo per una fotografia. L'itinerario ci porta sempre più in alto facendoci osservare da un'altra angolazione la
baita Nana e la
malga Nana, immobili 100 metri sotto i nostri piedi. Raggiungiamo il
Passo della Nana dove è possibile seguire il sentiero in Val dei Cavai, ma noi continuiamo dritti in direzione del
bivacco Costanzi Albasini, 2365 metri di quota e 12 posti letto. Appena sotto Cima Nana un cartello ci suggerisce la giusta via: iniziamo a salire veloci lungo una traccia di sentiero, il
336A, che scollina poco dopo mostrandoci in lontananza le alte vette dell'Ortles e Cevedale, le Maddalene e gli altri picchi del
Parco Nazionale dello Stelvio, sopra la val di Sole. 15 minuti di facile discesa ci permettono di raggiungere il Bivacco Costanzi Albasini, un luogo silenzioso e curato immerso nel verde di un prato alpino... in questa stagione fiorito! Sono passate 4 ore da quando abbiamo iniziato l'escursione e nonostante le intenzioni iniziali di trascorrere una notte nel bivacco, ci rendiamo conto di avere a nostra disposizione ancora parecchie ore di luce.
All'orizzonte la Val Madris | Sognando panna con frutti di bosco
Un repentino cambio di programma ci fa rimettere in marcia in direzione del , a quota 2502 metri. Dal valico ci sono due alternative per continuare il trekking: la prima è quella di tornare sul 336 verso il passo della Nana e ripercorrere la valle a ritroso, la seconda è quella di scendere la ripida , raggiungere Malga Tuena e risalire parte della val di Tovel fino a Malga Tassulla.
Siamo dubbiosi: l'escursione risulterebbe già lunga tornando sul 336 verso il valico affrontato prima, ma l'entusiasmo di affrontare un nuovo sentiero in una valle mai percorsa finisce con il prevalere. Cerchiamo di alleggerire le borracce bevendo un lungo sorso d'acqua e, con convinzione, ci lasciamo trascinare dal dolce sentiero diretto nel cuore della Val Madris. Passano pochi minuti, le lievi pendenze si tramutano in
un'infernale ed eterna discesa che a noi con poco allenamento appare ancora più tremenda. Le nostre gambe, già stanche dai chilometri e dal dislivello superato, sembrano voler cedere in ogni istante. Uno stormo di centinaia di
gracchi alpini vola sopra le nostre teste inumidite dalla timida pioggierellina del pomeriggio.
Il nostro umore peggiora: l'unica luce fuori dal tunnel è il pensiero di una
panna fresca con frutti di bosco mangiata quattro anni prima a Malga Tuena... speriamo la facciano ancora! Dopo quasi due ore di agonia la traccia sbuca finalmente su un sentiero più ampio e, soprattutto, pianeggiante dove una ventina di mucche pascolano pacificamente. La malga tanto ambita è a pochi passi e ci fiondiamo senza farcelo ripetere due volte. Il sole è tornato a sorridere in cielo, son quasi le 17 ma la nostra escursione è tutt'altro che finita! Ci riprendiamo dalla fatica mangiando uno
yogurt fresco con frutti di bosco ( la panna non la fanno più!), ci carichiamo lo zaino sulle spalle e riprendiamo il
sentiero 309 aspettando di deviare, poco più avanti, sul
311.
Il 309 è una forestale che sale dal lago di Tovel percorribile anche in
mountain bike. Il 311 è un sentiero stretto ed erto che si arrampica pigramente verso Malga Tassulla. Dai 1740 metri di Malga Tuena siamo costretti a salire nuovamente oltre i 2000 metri di quota prima di scollinare e raggiungere l'agognato 336. Il 311 si inoltra in un bosco scosceso che regala viste piacevoli su una fetta delle Dolomiti di Brenta e sul sottostante
lago di Tovel. Chissà se stasera l'
orso bruno andrà ad abbeverarsi proprio nello specchio d'acqua sotto di noi... Quando la salita sembra ormai essere giunta agli sgoccioli, la sorpresa finale ci lascia di stucco: il 310 continua su un ghiaione verticale che toglie il respiro alla sola vista. Due, tre e poi quattro
stelle alpine fanno la loro comparsa sul nostro cammino regalandoci un sorriso.
L'ultimo tratto della salita è meno faticoso e diverse
piante di mirtillo punteggiate di frutti ci tolgono l'amaro di bocca! Il peggio è passato. Malga Tassulla dista solo una mezzoretta di facile sentiero pianeggiante. Un'anatra stà sguazzando in una pozza d'acqua e fin qui nulla di strano, il problema è che ci troviamo a 2000 metri d'altitudine e non mi era mai capitato di imbattermi in un animale simile a queste quote. A Malga Tassulla i tre cani pastore stanno invitando le mucche a raggiungere il loro riparo notturno. Il tramonto tinge le cime della Val Nana, i colori sono caldi ed avvolgenti, l'ora più adeguata a fotografare è anche il momento più intimo della nostra escursione, l'istante in cui ripensare alle centinaia di immagini ed esperienze vissute. Un paio di chilometri, forse tre e raggiungeremo la macchina: la Val di Non e i paesi dell'altopiano della Predaia in particolare, iniziano ad accendere le luci. Poco prima che il giorno lasci prevalere il buio della notte, saltiamo sul sedile dell'automobile:
10°C, ma l'adrenalina ci ha fatto camminare fino all'arrivo in maniche corte!
Itinerario molto faticoso e lungo ma anche molto piacevole e vario. Non adatto a chi non è allenato e a famiglie con bambini se non diviso in due giorni.
Ristori lungo il trekking: ad una sola ora dal punto di partenza si incontra la Malga Tassulla che in estate è sempre aperta (da giugno a settembre). Alla malga sono in vendita prodotti caseari come burro e formaggio. Malga Tuena si raggiunge circa a metà percorso: si affaccia sulla Val di Tovel e sull'omonimo lago. Adeguata ad una sosta merenda o pranzo con pane, formaggio ed un bicchiere di vino! Troverete in vendita miele e altre leccornie. Il Rifugio Peller si trova leggermente fuori dal nostro itinerario ma è comunque un buon punto sosta se avete voglia di un pranzo sostanzioso a base di piatti trentini di montagna.
Avete visitato quest'area del Trentino e vi è piaciuta? Se siete interessati ad altri trekking nei dintorni della
Val di Non potete consultare la
mappa dei trekking.
Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!