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Sentiero Valtellina ed Engadina in bicicletta + treno

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Partiamo da Genova di buon mattino, costeggiamo il lago di Como fino a Colico e arriviamo nei pressi del centro commerciale di Trivio Fuentes (che strano nome!) dove lasciamo la macchina. Trovare la ciclovia che costeggia il fiume Adda, il “Sentiero Valtellina” ci costa un po’ di tempo ma per le 10,30 stiamo già pedalando. La ciclabile ha un bel fondo e, cosa non trascurabile, dopo le 11 un vento termico proveniente dal lago spira alle nostre spalle aiutandoci nella (lieve) risalita e proteggendoci dal (poco) caldo. Destinazione Tirano. Circa 80 km da percorrere.

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Il Sentiero Valtellina in bici è proprio un bel percorso e passa attraverso tipici paesi delle prealpi lombarde. È percorribile anche col treno, per chi volesse fare una gita di un giorno, andando o tornando via ferrovia.indicazioni sentiero valtellina in bici

Arriviamo a Tirano per le 16 e dopo una birretta rinfrescante prendiamo il famoso Trenino Rosso del Bernina. L’età, il peso e il dislivello non ci hanno fatto neanche lontanamente prendere in esame la possibilità di percorrere l’ascesa al Passo Bernina. Il Bernina Express è comunque sempre una bella esperienza, la terza per noi, nonostante il salatissimo prezzo. Le gentili addette ci fanno il biglietto “più conveniente”: 14 € + 20 € per la bici, ovviamente a testa. Siamo ancora in Italia, ma i prezzi svizzeri si fanno già sentire.trenino rosso del bernina

Prenotiamo una stanza all’Ospizio Bernina, uno storico albergo sul passo che ha più di 150 anni. A 2309 metri non si patisce il caldo. La lettura del menù è il miglior modo per iniziare una dieta. In pratica mangiamo in un rifugio alpino con gli stessi prezzi di una stella Michelin del centro di Milano. Il simpatico titolare ci dice che gli albergatori di St. Moritz si lamentano perché tiene i prezzi troppo bassi. E scopriremo che non è una boutade.alp grum

Il mattino dopo scendiamo per la valle Engadina in bici con una domanda che non avevamo affrontato: ci sarà una pista ciclabile? Ci preoccupa poco in quanto pensiamo che la strada non possa comunque essere peggio delle statali della riviera ligure. Tuttavia pare che nelle nazioni a nord del belpaese sia una domanda inutile: se c’è una strada per le auto c'è anche per le bici! Facciamo una sosta a Morteratsch per vedere la lingua del ghiacciaio che avevo disceso con gli sci anni prima.paesaggi bernina

Lo sterrato non è il massimo per le nostre bici, ma il panorama sul massiccio del Bernina è notevole. Un altro sentiero dal fondo perfetto ci conduce a Pontresina attraverso prati e pinete. Notiamo che il sentiero pedonale passa poco più a monte, in pratica pedoni, bici e auto hanno il loro spazio senza disturbare quello del vicino.valtellina e ngadina in bici

Passiamo St. Moritz e Silvaplana costeggiando i laghi. Giusto il tempo di lasciare 34€ per 2 hamburger e due birrette e arriviamo a Maloja, l’ultimo paese della valle dove pernottiamo nella dependance del Maloja Palace Hotel, un albergo di altri tempi che apre solo d’inverno. L’atmosfera ricorda un po’ Shining, ma la dependance è veramente carina e il personale molto gentile. Il mattino dopo scendiamo a far colazione a Chiavenna, “come tutti gli italiani” sentenzia il maitre che vive a Milano. Il primo tratto è veramente un serpentone in picchiata, poi diventa più dolce. Arriviamo a Colico in tarda mattinata per il ritorno a casa.

 
 
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Paolo Serra

Ciclista "tardivo", dopo i 46 anni, e sovrappeso. Cicloturista da quando sono riuscito a convincere mia moglie a seguirmi. Primi anni con giri a margherita e poi itineranti. Un'esperienza di coppia entusiasmante che consiglio a tutti.