Scoprire la valle d'Itria in bici è un'esperienza particolare: nei suoi confini include tre località situate in tre province differenti: Bari, Brindisi e Taranto, strano vero? Il territorio è lambito dalla ciclovia dell'acquedotto, un itinerario di cicloturismo adatto anche alle famiglie che permette di angoli inaspettati e di interesse culturale e naturalistico come i Giardini di Pomona...
Martina Franca... fuoristrada
Appena usciti da Martina Franca
in bicicletta si apre un mondo di strade secondarie e sterrati facili, piacevoli da percorrere anche con le borse cariche durante un viaggio in bici.
Guidati dal profumo della macchia mediterranea, in piedi sui pedali nei pochi tratti di salita, si affronta il primo tratto dell'itinerario ciclabile su asfalto, tra campi immobili e muretti a secco vecchi di decenni. Sospinti dalla brezza primaverile i primi sterrati si avvicinano veloci
cogliendo i cicloviaggiatori quasi di sorpresa.
La terra battuta madida di acqua in primavera tiene a galla le gomme che scivolano leggere tra i trulli biancastri. Martina Franca è già lontana mentre si pedala verso l'imbocco della
ciclovia dell'acquedotto, uno dei tracciati ciclabili più famosi di Puglia. I fichi d'India costeggiano lo sterrato sempre più stretto mentre il traffico, qui inesistente, è un lontano ricordo. La
Valle d'Itria è il luogo ideale per facili escursioni in bicicletta, per immergersi nella Natura severa, per toccare con mano la cultura di oggi e quella di un tempo.
La ciclovia dell'acquedotto
La terra tiepida si trasforma nuovamente in asfalto quando l'itinerario ciclabile inizia a sfiorare una serie di trulli all'apparenza abbandonati. Le forme sinuose, la perfezione nella costruzione, il contrasto tra il colore dei prati fioriti e quello delle pietre trasmettono un senso di pace e naturalezza, ci si sente nel posto giusto al momento giusto. Dopo aver oltrepassato la segnaletica per Contrada Cicerone e Contrada Cappelluzzo - Fico, nomi particolari che destano spesso sorrisi, in poche pedalate si incontra finalmente la ciclovia dell'acquedotto pugliese.
L'intero percorso della ciclovia inizia a Ceglie Messapica per terminare a Figazzano dopo quasi 14 km.
Dal bivio appena raggiunto, svoltando a destra, si segue il tracciato verso Ceglie mentre a sinistra verso Figazzano, nel comune di Cisternino. Questa
via verde, se completata, potrebbe essere una delle ciclovie più interessanti d'Italia: raggiungerebbe infatti i
250 km ciclabili in un territorio per la maggior parte pianeggiante e pedalabile da tutti. Lungo l'itinerario, che è tutto sterrato, è facile incontrare il
ramarro con la sua bella livrea verde o osservare esemplari di
roverella,
biancospino e, nella giusta stagione, anche
orchidee selvatiche.
La ciclovia verso Figazzano avanza con lunghi rettilinei e brevi e dolci saliscendi. Essendo costruita in sede propria non si corrono pericoli e si può pedalare dedicandosi all'osservazione di quello che è intorno. L'unico momento in cui bisogna prestare attenzione è quando si attraversano le strade secondarie che tagliano traversalmente la ciclovia: potrebbero essere percorse da mezzi a motore e occorre quindi rallentare e fermarsi prima dell'attraversamento.
I giardini di Pomona
Poco distanti dalla ciclovia dell'acquedotto, immersi tra vigneti nani e querce secolari solitarie sorgono i
giardini di Pomona dove sono conservate oltre 1000 specie diverse di piante antiche con più di 50 anni tra le quali spicca un numero consistente di fichi, oltre 450. Pomona èil nome della dea greca protettrice degli orti, quindi un nome più che azzeccato per un luogo come questo.
L'ingresso è a pagamento (6€ adulti - 3€ i bambini) ma la fee serve a supportare l'attività di conservazione degli alberi da frutto antichi e tutto il lavoro nei campi ed è quindi necessaria. Girare per questi giardini colpisce l'interesse sia da un punto di vista naturalistico che storico. Lo spazio è immenso e potrai camminare anche per ore osservando le specie presenti e ascoltando le storie di Paolo, l'angelo custode dei giardini di Pomona.
Ritorno a Martina Franca in bici
Dai giardini di Pomona la strada asfaltata inizia a intervallare la pianura a qualche salita in più. I trulli e i muretti a secco continuano a costeggiare l'itinerario finchè non appare
Martina Franca all'orizzonte. Costruita a 430 metri di altitudine, la cittadina rappresenta uno dei luoghi più elevati della Valle d'Itria e quindi è necessario salire.
Per circa un chilometro la strada si arrampica verso il borgo affaticando i ciclisti ma poi finisce spianando all'ingresso del centro storico. Sulle colline della Murgia Martina Franca svetta come una regina vantandosi delle sue vie strette e bianche, della Basilica di San Martino e del Palazzo Ducale oltre ai numerosi palazzi signorili sparsi per l'abitato. Il centro storico non è trafficato ed in bicicletta è piacevole attraversarlo, magari facendo tappa per assaggiare i pasticciotti, un dolce tipico della zona del Salento fatto con frolla e crema pasticcera cotta ma anche amarena in certe versioni più succulente.
Per scoprire tutta l'area della Valle d'Itria in bicicletta puoi scaricare la cartoguida gratuita sul sito del Gal Valle d'Itria. Se stai viaggiando a due ruote per la Valle d'Itria segui anche il percorso delle masserie tra Martina Franca e Locorotondo o la ciclovia dell'acquedotto per intero.
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