fbpx

Unisciti alla LiT Family



Vecchia ferrovia Ghirla-Ponte Tresa: in bici sulla ciclovia della Valganna

Scritto da
Vota questo articolo
(12 Voti)
Il territorio italiano è punteggiato da vecchie ferrovie dismesse che, una volta riconvertite in percorsi per il cicloturismo, incrementerebbero le possibilità di praticare un sano turismo sostenibile anche nella nostra penisola. Alcuni di questi itinerari, nel corso degli anni, hanno già subito una metamorfosi e possono essere pedalati in sicurezza. Uno dei tracciati ferroviari abbandonati che ho avuto modo di seguire recentemente è quello dela vecchia ferrovia della Valganna, in provincia di Varese, tra Lavena - Ponte Tresa e Ghirla, con la possibilità di proseguire verso il capoluogo.
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 

La vecchia ferrovia della Valganna

Il vecchio treno della Valganna collegava le stazioni di Luino e quella di Varese passando per la vallata. La linea ferrata venne utilizzata per diversi anni ma poi fu lentamente chiusa tra il 1953 e il 1955. Una parte dell'itinerario orginale percorso dai vagoni è oggi divenuto percorso ciclabile  e noi nel particolare seguiremo i vecchi binari tra Lavena Ponte Tresa e Ganna per poi spingerci fino a Varese superando il facile Passo della Motta Rossa.lavena ponte tresa
La partenza del tracciato è nella cittadina di Lavena - Ponte Tresa, sul lago di Lugano italiano. Dal lungolago ciclabile si entra verso il centro abitato trovando non con facilità, almeno nel centro urbano, le indicazioni per il percorso della vecchia ferrovia. Da subito si sale dolcemente nel bosco attraversando due suggestive gallerie, reperti di quello che un tempo fu la via ferrata. L'ambiente è incontaminato, circondato da vegetazione fitta. In poche pedalate, dopo 1,5 km, ci si ritrova ad attraversare il parco dell'Argentera, appena prima di giungere nel paese di Gaggio
vecchia ferrovia lavena ghirla
Gaggio viene lambito dal percorso ciclopedonale ma non attraversato quindi, se hai bisogno di fare rifornimento di acqua o cibo, dovrai deviare verso il paese su strade condivise. In questa parte dell’itinerario non sono più presenti, purtroppo, manufatti che rimandano al passato da vecchia ferrovia del tracciato come nella prima parte.
Proseguendo si giunge nelle località di Campaccio e Marchirolo, con la chiesa di San Martino del XII secolo, qui la vecchia ferrovia costeggia la SP233 fino ad allontanarsi nuovamente dal traffico in zona San Pietro. Una particolarità di Marchirolo sono i colorati murales presenti nel centro abitato che raccontano dell’emigrazione dal paese durante il 1800, periodo trascorso sotto il dominio francese. L’itinerario prosegue alternando tratti ciclabili ad altri promiscui ed entrando presto nel territorio del parco regionale del Campo dei Fiori, un’area protetta della provincia di Varese. Proprio all’interno del parco, nei pressi del paese di Ghirla, si può vedere un antico maglio usato per la lavorazione del ferro e risalente al XVIII secolo. Oggi il maglio è stato restaurato ed è ancora funzionante. maglio di ghirlaPoco oltre il luogo in cui è sito il maglio, lungo la ciclopedonale, si raggiunge il piacevole lago di Ghirla di origine glaciale, un’oasi verde molto tranquilla durante i mesi di bassa stagione turistica. Dalla sponda ciclabile non si hanno molti scorci sullo specchio d’acqua ma quando appare alla vista lascia senza fiato e invita ad un bel tuffo rinfrescante. All’angolo opposto del lago rispetto al paese di Ghirla si incontra il borgo di Ganna, dove ha sede il comune sparso Valganna. Questo paese è caratterizzato dalla presenza dell'abbazia di San Gemolo che nel periodo di massima importanza ospitò fino a 30 monaci. lago di ghirlaSecondo la tradizione religiosa il santo, San Gemolo, fu trucidato proprio in questo luogo e poi seppellito nel sito religioso. L’abbazia risale all’XI secolo, la torre è forse la parte dell'edificio più antica, e fu molto potente fino al 1556 grazie ai numerosi possedimenti nell’area.
L’itinerario della vecchia ferrovia termina proprio nel paese di Ganna da dove si può facilmente proseguire in direzione della città di Varese pedalando sulla strada del passo della Motta Rossa.badia di ganna

Verso Varese dalla Motta Rossa

Da Ganna la strada inizia a guadagnare dolcemente quota accostandosi prima ad un’area umida e superando poi il raccolto borgo di Bedero Valcuvia, il tutto all'interno del parco del Campo dei Fiori. Si scalano le marce, si impugna saldo il manubrio e si iniziano a vedere… i santi: San Francesco e la sua cappelletta e il suggestivo monumento alla Madonnina dei ciclisti.
Brinzio appare presto all’orizzonte, come un miraggio, con i suoi murales dedicati al ciclismo, il museo della cultura rurale e la sede regionale del parco campo dei Fiori. Dopo la cittadina la strada riprende a salire e in una manciata di chilometri giunge al Passo della Motta Rossa (600 m circa) dove si può sostare per riprendere fiato, anche se le pendenze che lo scalano sono davvero facili e adatte a tutti. Appena oltre il valico si può osservare sulla destra la sorgente del fiume Olona che nasce proprio a monte della città di Varese. sorgente olonaLa discesa è rapida e in men che non si dica ci si ritrova per le strade trafficate di Varese dalle quali si può fuggire spingendosi fin sulla sponda del lago omonimo per continuare a pedalare un altro itinerario in tutta sicurezza, il giro del lago di Varese, e in piena armonia con l’ambiente circostante. L'itinerario della vecchia ferrovia Ponte Tresa - Ghirla in bici è facile e percorribile da tutti con un po' di attenzione.
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Persone nella conversazione:
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!