Quello di oggi è un percorso in automobile che parte da
Trento, la città del filmfestival della montagna e delle feste vigiliane e ci conduce fino alle pendici del monte Stivo e del
biotopo del monte Bondone per ammirare i
paesaggi autunnali ed il piccolo, ma affascinante
lago di Cei. Pochi chilometri separano la vita urbana del capoluogo trentino dalla natura dei dintorni: in auto, in bici o in autobus e poi a piedi ci si può trovare catapultati velocemente fra i colori degli alberi caducifoglie riflessi nel lago alpino.
Da Trento si percorre la statale seguendo i paesi di Mattarello ed i sobborghi seguenti fino alla deviazione per Nomi che permette di attraversare la Valle dell’Adige e raggiungere il paesino sovrastato da una rupe con al centro una Madonnina Bianca e sulla destra un castello (parevano più ruderi!). Si prosegue lungo la provinciale fino al paese di Pomarolo e poi quello di Villa Lagarina dove si incontrano le prime indicazioni per il Lago di Cei che ci invitano a risalire il crinale della montagna fino a circa 1000 m di quota. Anche solo percorrendo la strada ci si accorge subito di quanto il panorama sia incredibile: in autunno tutti i vigneti della Valle dell’Adige si colorano magicamente e la cornice delle montagne che sovrsstano la valle, rendono tutto ancora più speciale. Il lago di Cei, bellissimo da scoprire anche in MTB, in autunno è particolarmente adatto alle più curiose sperimentazioni fotografiche essendo una località perfetta per assistere al fenomeno del foliage questo perché è completamente circondato da alberi caducifoglie che, a partire da fine settembre iniziano a tingersi delle più accese tonalità di rosso, giallo e anche arancione... un vero spettacolo naturale! Per compiere l’intero giro del lago a piedi ci vogliono circa 40 minuti nonostante la segnaletica ne indichi molti meno: con una macchina fotografica tra le mani e un paesaggio così stimolante non si può tralasciare qualche sosta in più per scatti a lunga esposizione o HDR.
Fauna e flora del lago
Il Lago di Cei e i suoi boschi, nella stagione calda ed in quella delle migrazioni, sono animati dalla presenza di molti volatili di passaggio o nidificanti ed infatti, come indicano i cartelli situati un po' ovunque lungo il perimetro del bacino, è spesso necessario tenere il proprio cane al guinzaglio per evitare che la fauna locale venga disturbata o addirittura predata per sbaglio. Gli esemplari più facilmente osservabili sono il germano reale, lo svasso maggiore e la folaga. Talvolta, se si è fortunati, si può scorgere in cielo un airone cenerino. Sulla superficie del lago sbocciano le ninfee e i nannufari, una sorte di ninfea gialla. Nei dintorni del lago di Cei la vegetazione è molto variegata: dagli abeti rossi, al pino mugo al salice piangente.
Ma quando nacque il lago di Cei?
La nascita di questo specchio d'acqua si deve ad una frana che nel 1250 circa sbarrò la valle. In realtà oggi il lago non è più solo uno: a causa del prosciugamento di buona parte del volume d'acqua passeggiando da queste parti ci si imbatte in ben due laghetti vicini. L'unica fonte di ricambio dell'acqua giunge da una sorgente sotterranea. Parallela alla strada asfaltata, camminando lungo il sentiero è possibile deviare nel bosco per ammirare la chiesetta di Probizer che si affaccia su un verdeggiante prato ed un bosco di latifoglie.
Per ritornare a Trento si può proseguire in direzione opposta a quella percorsa all'andatae, guidando verso Aldeno e poi direttamente Trento. L'intero anello da Trento al Lago di Cei e ritorno conta circa 60 km.
Per esplorare i dintorni del lago di Cei, il mezzo ideale sono due ruote grasse. Un itinerario che vi suggeriamo è quello di salire in MTB al lago ed al passo Bordala. Divertimento assicurato!
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