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Viaggio senza meta ma con ritorno | Tappa 5: il cielo con un dito

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Ok allora, beh insomma, vediamo da dove iniziare. Va bene dai la faccio semplice. No no, non mi sono innamorato. Ma no dai, quale incidente. Macché vinto al gratta e vinci... Ok, lo dico, oggi è stata una delle giornate più belle della mia vita. Esatto, non solo della settimana (non sarebbe stato poi così difficile...), o dell'anno. Ma uno delle giornate che ricorderò per il resto dei miei giorni.
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Großkircheim

110 km | 6:00 h culo in sella | 0 km con pioggia

2400 m dislivello | 1400 cal | Großglockner

Questa è felicità

Ci sono molte ragioni per cui dico una cosa così importante, e considerando che la giornata deve ancora finire, direi che potrebbero esserci delle altre conferme. Ho pensato tutto il giorno a cosa scrivere, cosa dire, sperando inutilmente che un pizzico di quei numerosissimi episodi di altezza assoluta che ho toccato oggi potessero finire dentro allo schermo del mio iPad. Ho fatto qualche foto, ma lo ho già detto tempo fa, nulla è come vedere. Il simulacro della realtà non ne vale una frazione e questo è uno dei motivi per cui generalmente tendo a fotografare pochissimo. La fotografia è relazione, e nelle foto panoramiche fatte con l'iPhone la relazione è tiepida, fuggente e debole. Poi c'è il testo, che è quello che cercherò di usare per dirvi cosa ha reso questa giornata un susseguirsi di impulsi da brivido e di picchi tra i più vicini alla pace dei sensi che abbia mai provato senza l'aiuto di sostanze.
Ora, se non mi fossi già consultato con chi di queste cose se ne intende, vi direi che picchi di questo genere sono più vicini alla patologia che alla salute emozionale e forse qualcosa di eccezionale in tutto questo c'è, ma non è questa la sede per discuterne, fra l'altro in un soliloquio anziché un più consigliabile colloquio. Quindi non preoccupiamoci di tutte queste sottigliezze e partiamo dall'inizio, come si suol fare con le migliori delle storie di felicità. E parlo proprio di felicità, non di serenità che spesso ricerco, che è una cosa ben diversa. Oggi sono stato anche sereno, ma sono stato soprattutto felice. Ok basta ora inizio.

Paula e la sua colazione

Apro gli occhi per la prima volta di sveglia naturale alle 6.30 e realizzo che ho ancora una mezz'oretta di sonno prima che suoni la prima sveglia - scusate mi sono assentato dalla scrittura per 20 minuti per fare un aperitivo vicentino di cui vi parlerò dopo.
Ma non è l'unica cosa bella che mi capita, quella del sonno ancora disponibile. Infatti i miei occhi sono riusciti a uscire dalla finestra e cogliere quella che probabilmente rimarrà negli annali come una delle giornate più belle nella storia dell'umanità. Questa vi sembrerà una cosa da poco, se non fosse che ieri sera, al ristorante di Sillian, il meteo mi confermava che questo sabato sarebbe stato una giornata nuvolosa con temperature severe, e questa notizia mi aveva fatto seriamente pensare all'abbandono del viaggio, semplicemente per optare per qualcosa di più estivo (Croazia e mare, incredibile ma vero). E invece così non è stato, e fanculo il meteo, aggiungo io. Dormo ancora un'ora e mi sveglio con la sveglia dell'iPad che lampeggia ma non suona. Poco male, sono in ferie e comunque le 7.30 era l'orario di sveglia previsto considerando le tre pressioni sul tasto posponi che fanno proprio 9min x 3volte= 27min. Se vi chiedete perché avevo la sveglia sull'iPad e non sul telefono, è semplicemente perché ieri sera, una volta sdraiato nel letto e avvolto dal piumone con un romanzo di Asimov in mano (cazzo quell'uomo era così avanti, ma così avanti, che metà della fantascienza del giorno d'oggi ha tuttora fortissime radici nella sua opera) non ho avuto più la voglia ( non parlo di forza, ma di voglia) di alzarmi per lavarmi i denti e puntare la sveglia.
Bene, quindi mi sveglio e mi butto a terra per i miei 20 minuti di stretching + 15 minuti di potenziamento muscolare (schiena ovviamente, non sono mica uno di quegli uomini a cui piacciono le mammelle maschili...). Qui siamo al terzo episodio positivo della giornata: dopo una sveglia dolce e naturale è una giornata meravigliosa, riesco finalmente a completare tutti gli esercizi per la mia schiena, che nel frattempo ha mostrato qualche lieve incremento di fastidio legato alla solita ernia al disco (ma tutto nella norma). Dopo gli esercizi, la colazione: roba da sceicco. Anzitutto seduti a tavola, al caldo. Poi serviti, senza necessità di pulire o sistemare. Poi, cosa che andrebbe per prima, rosette 100% kraut style + miele del luogo + burro e latte dalla stalla del figlio di Paula. Non vi dico il piacere: non mangio burro da circa un anno, quindi immaginatevi... Poi il latte, una cosa così ricca e cremosa e pannosa e grassosa da leccarsi i baffi. Il TOP delle colazioni al mondo. Quindi siamo a 4 cose positive una dopo l'altra. Volete la quinta? Eccola servita: a metà della colazione, lo sento. Mi parla come se fossi il suo unico interesse, il suo unico amico. E lui, il grande latitante per 5 lunghi giorni. È lo stimolo, quel leggero solleticare all'interno che ti avvisa timido della tempesta in arrivo entro pochi minuti. E così è stato, miei cari lettori, dopo 4 giorni di stenti sono arrivati l'opulenza, lo sfarzo, l'eccesso di una cacata senza precedenti. Non dico altro, anche se molti di voi sanno come amo dilungarmi riguardo a temi che generalmente si evitano, per malcelato perbenismo, e che invece meriterebbero sereni e approfonditi riflessioni e confronti. Con la cacata siamo a 6, signori, 6 cose buon tutte di fila capitate a me in meno di 2 ore.
Come? Chi è Paula? Ma dai, Paula è l'anziana proprietaria della Gasthaus dove ho dormito, personaggio delle nostre avventure che scalza dal primo posto Andrea (prima tappa) e sarà molto probabilmente destinata a rimanerci a lungo.

Pedalando in un sogno

Dopo un saluto a Paula, mi metto in moto con la pancia piena, l'intestino vuoto e la pompa dell'energia positiva in piena funzione. Pompa che mi ha permesso di arrivare a Linz in poco tempo, con un bel riscaldamento ai 30 di media e frescura mattutina all'ombra che a tutto faceva pensare tranne che al riscaldamento dei muscoli.
Prima di arrivare a Lienz, il primo flash trascendentale: tutto questo non è vero, è troppo, è un sogno. Va beh non capite, è ovvio, ma se date un'occhiata alla foto di copertina capite dove ero finito e magari vi fate una vaga idea.
Ah, forse mi sono dimenticato di dirvi che ieri ho iniziato a mangiare le prugne secche e che, al di là del fatto che avranno sicuramente contribuito all'evacuazione mattutina, sono anche un ottimo antistress: quelle che ho preso sono difficili da "pulire" perché rimane sempre molta polpa attaccata all'osso. Questo garantisce minuti e minuti di ciucciate ossessive per la pulizia completa del nocciolo, prima di sputarlo nel bosco. Che bello!
Tra Lienz e Iselsberg, poco sopra la città in direzione Helignblut, decido di sfoderare uno dei miei nuovi articoli dell'equipaggiamento da viaggio (tranquilli, tranquilli, ho pensato di riservare un'intera tappa al tema che più mi sta a cuore: le recensioni di articoli tecnici nuovi e vecchi, non tanto perché vi sarà utile, ma perché la scelta delle migliori soluzioni tecniche/prodotti per il viaggio e l'autocompiacimento derivante dal riscontro di un'effettiva efficacia sono tra le cose che amo di più delle mie vacanze avventurose (vedi il capitolo, come alimentare le proprie ossessioni).
Cavolo, scrivo proprio come un maniaco scusatemi, se non capite nessun problema, tanto sono tutte elucubrazioni mentali.
Tornando all'articolo, si tratta di un semplicissimo gilet da bici (non antivento, quello non lo uso mai, ma al posto della normale maglietta), che fra l'altro mi ha regalato Simone, quello del sogno di questa notte. Ma come non vi ho parlato dei sogni che ho fatto a causa della cotoletta e doppia coppa gelato di ieri sera? Beh troppa roba, casomai se finisco il diario normale prima delle 21 inserirò una postilla alla fine.
Comunque il gilet è perfetto, curioso che lo scopra solo dopo 3 anni di bici, regalato per giunta da un altro individuo. Ok ok è roba noiosa lo so, però è un'altra piccola cosa che mi ha dato felicità. Ed è anche fra le ultime cose di semplice descrizione di questa tappa, dato che quello che viene dopo non ci sta nelle parole.
È come quando il mio vecchio mi dice che io non so cosa significhi passare il traguardo a mani alzate. E cazzarola eccome se vorrei saperlo, ma gli assoluti non li faccio ancora e i circuiti non li farei nemmeno a pagamento. Comunque quello che voglio dire è che quello che è successo tra Iselsberg e il Franz Joseph Hohe (Großglockner) è roba troppo difficile da spiegare a parole.

*** ATTENZIONE: prego moralisti di evitare questa parte, saltate a dopo gli asterischi per evitare shock.

Per quelli di voi che si drogano ancora, o che si sono drogati una volta, la spiegazione che può andarci più vicino potrebbe essere l'ecstasy, con la sua prolungata sensazione di torpore godereccio che ti abbraccia per qualche ora. Nulla di così intenso, intendiamoci, ma comunque molto vicino.
Per gli altri, immaginate un momento intenso della vostra vita, per esempio quando vi siete laureati o sposati (non so com ci si sente a sposarsi ma sicuramente è meno difficile da spiegare...), quando vi hanno dato una bellissima notizia o quando siete stati sinceramente fieri di qualcuno che vi stava vicino. Ecco prendete quella sensazione, quel picco, ripetetelo, con intensità un po' più attenuata a intervalli regolari per qualche ora e poi tracciate una linea che colleghi i punti "normali" e i punti di picco, ottenendo così una media umorale/emotiva molto spostata verso l'alto.
 
Credo che abbiate capito che non si è trattato di semplice momento positivo o di bella giornata. Oggi è stato uno sballo fisiologico vero e proprio. Credo questo sia dipeso in gran parte proprio da un fenomeno fisiologico, il rilascio di endorfine (roba naturale, statevene seduti tranquilli) dipendente da un inteso sforzo prolungato. Ma è stato diverso da quando faccio le gare. Là i ritmi sono molto più intensi e per un intervallo di tempo inferiore, poi c'è lo stress da competizione e altre cose che lo rendono più vicino a un combattimento all'ultimo sangue che a uno stato di assoluta pace dell'essere.
Ecco, insomma, se non fosse che la felicità, come il sonno e l'energia dei pannelli fotovoltaici, non si può accumulare per futuri utilizzi, direi che oggi ho fatto scorta per un bel periodo.
Mi restano poche cose da dire, episodi di routine ai quali ormai sarete quasi abituati. E onestamente sono anche stanco di scrivere, penso di aver trascorso ormai due ore (cenando frettolosamente nel frattempo) nel tentativo di lasciare scritto ciò che in realtà può essere solo provato.
Allora facciamo così, dato che ci sono alcun cosette divertenti e interessanti che vorrei dirvi prima di andare a dormire, ve le dico per punti.
  1. Questa notte ho sognato delle cose pazzesche, fra cui il mio amico Simone che perdeva il lavoro e si improvvisava (con un buon successo) agente di commercio di una cosa che avevo inventato io (o che avevo modificato in meglio da progetti altrui, ora non ricordo i dettagli). Si trattava di ( ok ve lo dico ma tanto non si capisce nulla e guai a voi se ridete) micro capsule USB con svariate funzioni, fra cui quella di dare un piccola microscopica riserva d'acqua all'occorrenza. Ok appunto non si capisce nulla, ma credo che c'entrino Asimov e la mia ricerca in passato di soluzioni per rifornirmi di minuscole porzioni di acqua durante le cronoscalate, al solo scopo di bagnarmi la bocca resa asciutta dalla veloce respirazione.
  2. Il tempo stringe qui mi tagliano la connessione Wi-Fi
  3. Ho conosciuto degli espansivi camperisti vicentini qui al campeggio - sì perché oggi, anche se ero tentato di tornare in pensione che costano come un campeggio e sono più comode, ho deciso di fermarmi in un posto carino - che mi hanno fatto bere un buon vinello dolce frizzante che era esploso come il mio succo di mirtillo, solo che per loro fortuna il vinello è esploso nel prato e non sui muri della cucina... Ottimo aperitivo con formaggio prima della cena preparata con amore dalle proprietarie del campeggio.
  4. Agli austriaci gli si può dire di tutto, ma generalmente non che sono degli usurpatori di meraviglie naturali. Allora come diavolo mi spiegate che quando parlano di Großglockner ci fanno vedere questo
    ghiacciaio grossglockner
    Ma poi quando ci arrivi ti trovi anche l'Orio Center?
    centro commerciale alta quota
  5. Qui in campeggio ho chiacchierato una mezzoretta con un giovane olandese che amava il metal, ma non avrà la più pallida idea di chi fossero i Black Keys. Va beh ho capito nemmeno la metà di voi sa chi sono, ma non credo ci siano molti 17enni con la passione per il rock fra di voi...
  6. Oggi avrei avuto energia per fare altri mille metri di dislivello e svalicare a nord del Großglockner, ma erano già quasi le 16 e non avevo voglia di pressioni
  7. Qui si trova uno yogurt magro fantastico (sapore acidulo simile al Mila) da 250ml a 0,35€. Ora, tolto il super prezzo, mi spiegate per quale dannata ragione in Italia continuiamo a mangiare porzioni di yogurt da 125ml???
  8. La canzone della giornata è Come Together dei Primal Scream, canzone complice assieme alle endorfine di numerosi episodi di pelle d'oca lungo la salita.
panorama val drava

Ecco tutte le tappe della pedalata senza meta di "Jimmy":
Tappa 1: piazzola allagata Tappa 2: sarà meglio la tappa 3 Tappa 3: piccolo il mondo Tappa 4: il lusso della concessione Tappa 5: il cielo con un dito Tappa 6: la flemma Tappa 7: che bel el let Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri

 
 
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jimmy

Con due ore di allenamento e sei gelati al giorno vai dappertutto