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Viaggio senza meta ma con ritorno | Tappa 8: la Mazunte delle Alpi

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Sono arrivato in paradiso. Ma lasciatemi spiegare, con i miei tempi, come ho fatto.
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Trenta

65 km | 3:30 h culo in sella | 0 km con pioggia

1300 m dislivello | 850 cal

Sognando il Wurzenpass

Cominciamo con la sveglia, tutto secondo i piani. Ore 7:00 primo avviso, 7:09 secondo, 7:18 terzo avviso, 7:27 piedi a terra.
Tempo buono, un po' di nuvoloni bassi, ma cielo bello azzurro, si prospetta un'altra giornata positiva.
Esercizi, lavadenti, solito mezzo litro di caffelatte scremato in polvere con nescafè decaffeinato, cacata, panini freschi della signora, chiudiborse e pronti via a spaccare il mondo.
Le ultime parole della signora sono:
"Dove vai di bello?"
E io fiero e cazzuto: "Sul Wurzenpass, poi Kraniska Gora, Vrsič Pass e Trenta."
"Bello" dice lei, "ma oggi, per il famoso 16 Agosto 2016, gli Austroungarici hanno fissato il taglio degli alberi e la pulizia della strada che va al Wurzenpass."
"Quindi, mio piccolo nano malefico, devi prendere un'altra strada."
"Credici, vecchia pensionante! Con la mia caterbicicletta vado dappertutto e i tronchi li salto con un peto turbo!..."*
"Figurati bel giovanotto, passa quando vuoi e buona pedalata fra i tronchi in mezzo alla strada!"
E così parto, con vecchia e figlia che mi salutano in lacrime con un tovagliolo di carta bianco.
Saluto anche io con un bel segno della croce e inizio a pedalare. Sono fortunato perché, senza saperlo, ho dormito esattamente a 37,52 metri dall'incrocio della strada verso il passo.Viaggio in bici senza meta
A questo punto permettemi anche una revisione alla tappa di ieri. Ho mentito, anzi una volta ho mentito e una volta ho nascosto la verità. Ma non vogliatemene, ve ne prego. Ieri ho mentito perché non è vero che non ho passeggiato. In realtà l'ho fatto. Ho fatto una passeggiata con la sosta più trash nella storia della famiglia. Ho passeggiato per 350metri circa, fermandomi al distributore per mangiare due, ripeto due Magnum. Ora immaginatevi un meraviglioso viaggio immerso nei più meravigliosi villaggi delle bucoliche valli austriache. E dove va il nostro Jimmy la sera? A sedersi sulle poltroncine esterne del distributore di fronte a casa e guardare i passanti che si riforniscono di derivati del petrolio. Una splendida seratina romantica, per fortuna che c'erano i Magnum alle mandorle.
Ecco la mia serata trash era la menzogna. La cosa che vi ho nascosto ve la dico fra pochissimo.In bici verso la Slovenia
Sì perché, appena uscito di casa, proprio là all'incrocio vedo un giovane ciclista che guarda la cartina, proprio sotto al cartello fatto apposta per questo unico giorno nella storia dell'Europa che avvisa della chiusura del Wurzenpass.
"Mio giovane amico" dico io "non disperare perché il passo è chiuso solo per pulizia da alberi e tronchi e cazzate varie, per cui io e te lo scaleremo senza problemi lasciandoci alle spalle tronchi e operai".
"Ok" dice lui e mi lascia là a spingermi i miei 30kg sfrecciando verso la vetta con la sua bicicletta da corsa.
Dopo 1km di serene pedalate, mi becco il primo sfregio della giornata.
Appeno lo vedo, già immagino l'inizio del diario per la tappa di oggi: "ieri mi sono lamentato di iniziare con un bel 15% dopo 2,6km di riscaldamento, oggi abbiamo dimezzato il riscaldamento e aggiunto 3 punticini percentuali...".Ospiti lungo la strada
Allora a questo punto dovreste chiedervi perché non ho iniziato il diario così, e la risposta è semplicissima: perché dopo 200metri di salita, il mio amichetto con la bici da corsa è tornato con la coda tra le gambe e cattive notizie per il popolo pedalante su quella strada: la strada è chiusa chiusa, e nemmeno le scorregge al sapore di zuppa d'orzo e legumi ti faranno saltare il blocco.

Incidente diplomatico

Così ho tenuto i peti per altri scopi ed ho girato la bicicletta, direzione Tarvisio ( che voleva dire tornare indietro ma fa nulla tanto sono in ferie). A questo punto dovrei parlarvi della cosa che vi ho nascosto della tappa di ieri, ma lo farò in modo comunque "non completo". Vi basti sapere che ieri ho sbagliato strada e sono finito nei campi con le canne alte quasi come me e mi sono fatto circa 15km (che a quei ritmi significa anche più di 1 ora) per uscirne fuori e poi prendere la strada principale a gareggiare con le macchine (27-28km/h) per fare al primo che arrivava ad Arnoldstein.
Tornando a oggi, e pedala pedala pedala, ad un certo punto succede quello che un ciclista non vorrebbe mai. Eh sì, proprio così, un vero patatrac di dimensioni internazionali. Infatti mi si affianca un individuo e mi sorpassa senza salutare, io lo guardo e proprio in quel momento avviene l'incidente. Dovrebbero averne parlato anche al telegiornale, perché gli interessi in gioco erano di portata enorme.
Italia dichiara guerra ad Austria a causa di un increscioso incidente diplomatico avvenuto a causa del comportamento poco sportivo di un ciclista del martedì austriaco. La reazione italiana è stata immediata e il rappresentante in trasferta della Bella Nazione ha infatti risposto come suo padre gli ha insegnato: Non saluti? Allora morirai provando a staccarmi. Immediatamente l'ambasciata austriaca si è scusata del comportamento poco elegante del suo rappresentante un po' grassoccio e in bici da corsa, ma la risposta del rappresentante della Farnesina non si è fatta attendere: che se la facciano fuori tra loro, queste scaramucce tra ciclisti è meglio che vengano risolte direttamente sulla strada.In Slovenia a Trenta
E così è stato, signore e signori del pubblico, così è stato. L'austriaco ha immediatamente cercato di affrettare il passo, ma non ha fatto altro che dare ossigeno al fuoco acceso nel nostro giovane rappresentante. 24-25-28-30km/h con una pendenza tra lo 0 e il 3%. Battiti nella norma, gambe come pistoni, decalcomanie a rischio distacco, pneumatici roventi. E il crucco soffriva. Poi, ad un certo punto, l'errore. Cosa pensa uno con la bici da corsa che viene inseguito da un maniaco con una mountain bike super carica? Ovvio, pensa di seminarlo in salita. Beh, non proseguo nemmeno la storia, tanto sapete già come va a finire.

Scalata al passo Vrsič

Così, finalmente con un bel riscaldamento, arrivo attraverso meravigliose ciclabili a Tarvisio e poi a Kraniska Gora, dove tanti anni fa mi ero fermato a dormire con il Camper. Da qui parte una salita, roba da novellini dato che da circa 1000mt porta solo. 1611mt. È il passo più alto della Slovenia, il passo Vrsič. E credetemi se vi dico che per più di una volta ho cercato un altro dente... La salita che porta a Vrsič è talmente spappola gambe che per la prima volta nelle ferie mi ha superato una bicicletta senza motore (un signore simpatico con Pinarello F8 e poi dopo è arrivata anche sua compagna bella alta magrissima con Pinarello F8 a cui ho fatto i complimenti e le ho detto che la mia ex si sarebbe piantata alla prima curva).
Sono in dubbio a quale delle due salite (Giau o Vrsič) attribuire le più grandi sofferenze del viaggio, considerando che quando farò lo Zoncolan sarò senza bagagli e, con una MTB, non mi fa paura niente.
Comunque arrivo in cima, mi cambio, chiacchiero mangio bevo. E proseguo a familiarizzare con gli animali sloveni che, impossibile negarlo, si sono dimostrati i più simpatici e cocciuti fra tutti gli animali di tutte le mie ferie.

50 tornanti di divertimento

A questo punto siamo quasi alla fine della giornata ciclistica, dato che per oggi avevo in previsione pedalata leggera (beh, diciamo almeno pedalata breve...) e una bella corsetta. Così mi sono gettato verso la discesa (qui apro una nota per il mio vecchio, dicendogli che vorrei provasse la stabilità e sicurezza ai 60 all'ora con la mia bici pesante con freni a disco) che era composta, attenzione attenzione, da ben 2 tornanti in più rispetto allo Stelvio: 50!
Scendendo la valle intravedevo il posto dove sarebbe dovuta stare la cittadina destinazione: Trenta. Un buco fra le montagne veramente agghiacciante. Già ero dell'idea di proseguire in un posto meno tetro, ma poi, dopo aver chiesto info al primo campeggio, decido di provare a entrare in paese. Ed ecco che arrivo in una paesino che non è un paesino, ma un piccolo agglomerato di casupole. Incredibilmente ci sono un minimarket dove la signora riesce a vendere formaggio di pecora locale ai vegani, un punto informazioni con bancomat, un paio di ristoranti e un altro campeggio.

La Mazunte delle Alpi

È lui, è questo il posto in cui passerò i miei giorni di ferie. La Mazunte delle Alpi. In questo posto non c'è veramente un c**o di niente, ma ci sono le cose che importano. Fra cui salite in bici a volontà e vette da scalare a piedi fino alla nausea. E il senso di chiusura in realtà non è poi così fastidioso. Ma non vi ho parlato del campeggio: pieno zeppo di tavolini bellissimi di legno ovunque ( intendo, se uno va in campeggio gradisce anche stare all'aperto tranquillo e godersi il verde e non solo parcheggiare un camper per poi spendere le giornate in una saletta pasti SENZA FINESTRE che poi chiude alle 17 per obbligarti ad andare a mangiare al ristorante), Wi-Fi gratuito che arriva fino alla tenda!!!, bagni e docce in stile casalingo (2 bagni + 1 doccia + 2 lavandini per i maschi in tutto il campeggio), prato verdissimo con tanti alberi, camioncino del supermarket che viene il pomeriggio con la sua musichetta, punti acqua dappertutto, accesso diretto alla strada che porta in montagna per fare i vertical sole a volontà e tutto alla modica cifra di 10€ a notte.in tenda
Poi c'è il ristorante, dove sto finendo di mangiare. Dovete capire che dopo 4-5 ore di sport uno non ha voglia di mangiare al Boivin. Uno ha voglia di porcate crucche e slovene. Così va la vita, sorry.
Quindi, per il momento, ciao a tutti, io me ne starò qui per almeno un giorno o due!
 
* Nota dell'editore: non tutti i fatti e le conversazioni corrispondono a realtà accertata.
 

Ecco tutte le tappe della pedalata senza meta di "Jimmy":
Tappa 1: piazzola allagata Tappa 2: sarà meglio la tappa 3 Tappa 3: piccolo il mondo Tappa 4: il lusso della concessione Tappa 5: il cielo con un dito Tappa 6: la flemma Tappa 7: che bel el let Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri

 

 
 
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jimmy

Con due ore di allenamento e sei gelati al giorno vai dappertutto