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Viaggio senza meta ma con ritorno | Tappa 4: il lusso della concessione
Scritto da jimmy
Durante la prima avventura attraverso le Alpi, più di una volta mi ero lamentato della rigidità con cui dovevo scegliere il percorso e affrontare le tappe per poter finire la traversata. Avere obiettivi precisi ti garantisce una notevole perseveranza, ma non avere margini è anche un bel carico di stress, sia emotivo sia fisico, nel nostro caso.
Ma questa vacanza non è una traversata, nè tantomeno una impresa di medio termine. Questa vacanza, meteo permettendo, deve essere un piacere.
Sillan
60 km | 3:30 h culo in sella | 2 h con pioggia
700 m dislivello | 600 cal | Passo Tre Croci
Le cose che voglio fare
E piacere significa smettere di dire che devo fare le cose e iniziare a pensare alle cose che voglio fare. E questa sera non volevo andare in campeggio. Che palle 'sta tenda tutti i giorni. Ogni tanto va bene coccolarsi. E oggi scendendo dal Passo Tre Croci fino al lago di Misurina, con temperature che ti invitavano a pedalare dentro il sacco a pelo, ho capito che il momento della flessibilità era (di nuovo) arrivato.
E quindi eccomi qui, ascoltando il pezzo perfetto per un momento e una giornata come questa - For your pleasure dei Roxy Music - vestito e mezzo sotto il piumone, in un'altra casa dei miei sogni, scrivendo nella sola attesa che arrivi l'ora di cena per farmi deliziare da qualche piatto crucco a base di xxxxx (censura della mia parte veg).
Sì perché la flessibilità di oggi significa aver scelto la strada più facile, quella del peccato carnivoro e del lusso di un letto. Ho anche deciso di lavare alcuni indumenti che avrebbero potuto durare un altro paio di giorni, ma questa mattina non ho capito bene se la cassiera del supermercato - giovane e molto carina - continuava a guardarmi perché le piacevo o perché puzzavo di quel bel sudato di 2-3 giorni fa. In realtà sono quasi sicuro che fosse per la prima ragione, tant'è che la bella tendeva a cercare il mio sguardo e non a guardarmi sotto le ascelle.
Avrei potuto dirle: "Ciao giovane vergine, ti piacerebbe mangiarti una pasta e fagioli dalla scodella assieme a me e poi passare la notte in una tenda da 2 persone dove in realtà non ce ne sta nemmeno una?". Ma non le ho detto nulla dato che la pasta e fagioli l'avevo già mangiata la sera e prima è ormai partivo per la crucconia. Quindi magari mi segnerò di passare a trovarla con le ascelle profumate fra qualche mese, giusto per capire se alla fine le piacevo o mi disprezzava.
Amarcord
Ma torniamo alla mia attuale sistemazione. Spero di potervi fornire un po' di documentazione fotografica, ma non sono sicuro perché sono già in Austria ed ho qualche problema con la connessione, per non parlare del Wi-Fi. Nel B&B dove sono il riscaldamento in bagno è di questo tipo:
Perciò non mi va nemmeno di spiegare alla signora cos'è una connessione a internet senza fili per poi chiederle se è inclusa nel prezzo. A proposito, qui con 22€ dormi in un letto doppio, ti lavi, usi la lavatrice (modello MIELE originale del 1981) e fai pure colazione. Maledetti schifosi approfittatori ladini.
Ora, qualcuno di voi, in realtà solo due persone, potrebbero dire: "Cazzo quel riscaldamento l'ho già visto una volta, mi pare di aver pure tirato la cordicella per vedere se funzionava". Beh a quelle due persone ora dico, se pensate di aver visto la cordicella, cosa mi dite di questa foto:
Ebbene sì, per la giornata del peccato ho deciso di tornare dove esattamente il 15 agosto del 2013 avevo dormito con due femmine calde (sì beh ma tanto una era mia sorella...) durante il nostro giretto in bici sulla Dobbiaco-Lienz. E non solo, per cedere ancora di più al senso nostalgico che mi avvolge qui, stasera mangerò nello stesso ristorante (non ce ne sono altri nel raggio di chilometri). Per dover di cronaca confermo anche di aver ritrovato gli stessi anziani bergamaschi che vengono Ubi in ferie tutti i ferragosto da 25 anni (mhmhmmhmh, scusa ma non erano 25 già nel 2013?).
Una giornata (quasi) perfetta
Per quanto riguarda il mio giretto, oggi è stata una giornata un po' moscia e di scarico. Se non fosse stato per il fresco/ddo e per una leggerissima quasi impercettibile pioggerellina che scassava i maroni sarebbe potuta essere una giornata quasi perfetta.
Vi lascio con un'ultima considerazione. Su sua maestà la Regina delle Dolomiti. Mi sono ricreduto sulla sua bellezza. È veramente un posto incantevole in termini di dislocazione geografica. Me la ricordavo dentro a un buco come quel cesso di Madonna di Campiglio, invece è veramente da brivido il posto in cui si trova.
Però, c'è un però. Che Cortina non è solo un luogo in un posto. È una meta ambita, desiderata, "esclusiva" (nel marketing e nella pubblicità parli di roba esclusiva in due casi: il primo quando costa almeno il doppio di quello che potresti razionalmente giustificare come l'abbigliamento della SALEWA per esempio, il secondo quando non sai dire che questa esclusività ha a che fare con il concetto di massa, ma così tanto che ti vergogneresti anche a spiegarlo).
Cortina è così esclusiva che la mattina alle 9 trovi una cazzo di coda semplicemente per uscire dal paese o, nel caso del turista esclusivo, per andare al supermercato a prendere i Tampax a tua moglie. In Porsche ovviamente, perché il supermercato dista 500metri e in estate lo ski-lift non è in funzione...
Ecco tutte le tappe della pedalata senza meta di "Jimmy":
Tappa 1: piazzola allagata Tappa 2: sarà meglio la tappa 3 Tappa 3: piccolo il mondo Tappa 4: il lusso della concessione Tappa 5: il cielo con un dito Tappa 6: la flemma Tappa 7: che bel el let Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri
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