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Viaggio senza meta ma con ritorno | Tappa 3: piccolo il mondo
Scritto da jimmy
Succede che, dopo una partenza con l'amaro in bocca, in una tappa magnifica da Campitello di Fassa a Cortina, condita dalla scalata al passo Fedaia e al passo Giau, incontri un amico con cui condividere parte della strada e digerire la bile prodotta.
Succede che, dopo la soddifazione per aver raggiunto il passo Giau ed aver ammirato il panorama mozzafiato che lo corona, scendi di sella, pianti la tenda e riparti a piedi per rituffarti nel cuore delle montagne, fonte di stanchezza rigeneratrice.
Cortina d'Ampezzo
70 km | 5:00 h culo in sella | 0 km con pioggia
2100 m dislivello | 1000 cal | Passo Fedaia e Passo Giau
Accidenti ai fassani!
Il prossimo che mi dice che i nonesi (abitanti della Val di Non ndr) sono attaccati ai soldi gli faccio un peto in macchina e lo chiudo dentro. Già partendo dal fatto che quel pirla del campeggio mi ha dato il resto senza riconsegnarmi la patente e io me ne sono reso conto solo dopo 70km, ce ne sarebbe abbastanza per dichiarare guerra aperta ai fassani. Aggiungiamo il fatto che mio cognato è nato e cresciuto "fiammazzo" (val di Fiemme ndr), per cui con i maledetti ladini ce l'avrà su a morte (a ragione). Sommiamo il fatto, di interesse puramente economico, che andare sul Col Rodella in funivia costa 11€. Chiudiamo con un bel 27€ a notte per una piazzola (allagata) in campeggio. Anzi chiudiamo con il fatto che su 7,01€ di pane la commessa del panifico ha chiesto alla signora davanti a me anche il fottutissimo centesimo, cosa che ha fatto anche con me per due panini al prezzo di 1,01€.
Accidenti ai fassani, se non fosse per le Dolomiti sareste solo degli usurai.
Bene mi sono sfogato, meglio tutto all'inizio perché il resto della giornata è stato magnifico.
Il mondo è piccolo
Naturalmente la prima parte del tragitto è stata costellata di bestemmie originalissime per il furto subito in campeggio (54€ per due notti). Ma quando succede così significa che la salita non è abbastanza dura. E infatti il Passo Fedaia fatto da Canazei è roba da pivellini. Però si arriva al lago di Fedaia anzi ancora meglio proprio sotto la Marmolada che ti guarda minacciosa come il ghiacciaio a fianco dello Stelvio. È di una grandezza tale che diresti che è roba francese...
Poi, proprio sotto il cartello del passo (non vi metterò più foto di questo tipo dato che sono sempre le solite) chi vado a trovare? Il mitico Jamail ( mi pare si chiami così) il nostro amico nordafricano che vive a Mezzolombardo e va con la bici da corsa. Questa sì che è stato un bell'incontro, quindi ecco una bella foto commemorativa. Il mondo è piccolo e a noi altri ci piace così.
Roba da togliere il fiato
Con il mio amico Jamail abbiamo proseguito assieme verso Caprile, da dove lui ha poi svoltato per il Falzarego e io per il Giau. Porca miseria solo a dirlo ti si riempie la bocca AAAA UUUU! Vocali forti che spaccano proprio. Se l'ultima bestemmia per i fassani l'ho detta a Caprile, appena ho imboccato la strada per Cortina non ho più avuto fiato. Partendo da Caprile, il Giau ti mette fuori gioco già prima di arrivare a Selva di Cadore. È così che, quando pensi di essere a buon punto, esci dal paese e ti trovi il cartello davanti: Passo Giau 11km - 29 tornanti. Ora lo so che lo Stelvio ha 48 tornanti, ma diciamoci la verità, lo Stelvio è solo lungo, lungo da sfinimento ma solo lungo.
Il Giau, con i suoi miseri 11km potrebbe sembrare un lavoretto da niente, ma appena lo imbocchi ti fa pentire della tua scelta. Negli 11km la velocità è stata talmente bassa che il GPS nemmeno segnava la pendenza e quando lo faceva perché riuscivo ad aumentare un po' la velocità , segnava sempre tra il 9% e il 10%.
La cosa bella di un'esperienza come questa è che ci tiri fuori sempre qualcosa di utile. Oggi ho capito una cosa importante: non importa quanto ci voglia provare, ma lo Zoncolan con il bagaglio non riuscirò a farlo senza mettere i piedi a terra. Penso che lascerò i bagagli con tenda montata a valle e andrò a farmelo con la bici nuda, così per divertirmi al massimo e vedere che tempo viene fuori. Poi magari chiederò a qualcuno, ma guardando le altimetrie con percentuali ho capito che probabilmente è fuori dalla mia portata. Il campione dei campionissimi si arrende...
Comunque il Giau è stata una super bella soddisfazione, anche perché quando ci arrivi in cima vedi di quella roba che non credevi nemmeno potesse esistere. E detto da un trentino è tanta roba.
Ecco qui una bella pano per voi che ve ne state a casa col culo sul divano dopo una giornata di pallosissimo lavoro in ufficio.
La "combo" è servita
Poi scendendo dal Giau ho visto la casa dei miei sogni attaccata alla fermata dell'autobus che mi ha ospitato per pranzo. Avevo anche finito l'acqua ma una signora che poi ha preso la corriera mi ha invitato a bere la sua che aveva un'azienda agricola di quelle con le mucche di fuori che masticano l'erba come io mastico le Galatine e che ti fanno pensare che alla fine gli indiani non hanno poi mica torto. La signora mi ha dato anche delle istruzioni per raggiungere la zona dei campeggi, così ne ho visitati tre e poi ho scelto il migliore.
Ma il bello della giornata deve ancora arrivare, perché oggi per la prima volta (nella vita, se si esclude i periodo di 25 anni in cui però non ero malato di salite) sono riuscito a fare la combo. Arrivato in campeggio ho montato la tenda in tempi record, mi sono cambiato, ho chiesto un po' di informazioni ed ho preso il più vicino sentiero che mi portava di nuovo verso le montagne. E così, passo dopo passo, ho capito che io nella vita devo solo fare fatica così mi svuoto e non devo prendere il Lexotan e nemmeno mangiare 3 coppette di gelato una dietro l'altra. Beh, non è che adesso non mangerei 1kg di cremino, ma non farlo è molto più semplice dopo che ti sei sparato oltre 6 ore di sport a ritmo medio-sostenuto.
Tornato dalla corsetta rigenerativa mi sono cucinato una bella pasta e fagioli seduto su un'asse di legno scomodissima dove l'ho pure mangiata. Però ho mangiato anche del tonno non sostenibile che per questo viaggio me lo devo far andare bene perché altrimenti le proteine sono un casino e le poverine proprio non le voglio.
Comunque oggi riflettevo anche sul fatto che ci metto mediamente 90 minuti a scrivere il diario con tutti i dettagli, le foto e robe varie, per cui vi devo proprio voler bene a tutti se invece di leggere un libro o scaccolarmi davanti alla TV in saletta del campeggio sto qua a scrivere le robe sceme che mi sono capitate. Comunque questa mattina il mio amico Andrea, che ha fabbricato la bici cargo elettrica per portare suo figlio Matteo con sé, mi ha detto che ha preso contatti per iniziare la produzione in serie della bici e che potrebbe aver bisogno di qualcuno che lo segue nella comunicazione/sito web.
Poi magari ci sarebbe altro ma sono stufo e stanco e me ne vado nel mio sacco a pelo.
Ciao a tutti!!
Ecco tutte le tappe della pedalata senza meta di "Jimmy":
Tappa 1: piazzola allagata Tappa 2: sarà meglio la tappa 3 Tappa 3: piccolo il mondo Tappa 4: il lusso della concessione Tappa 5: il cielo con un dito Tappa 6: la flemma Tappa 7: che bel el let Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri
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Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico