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Viaggio senza meta ma con ritorno | Tappa 1: piazzola allagata
Scritto da jimmy
Probabilmente quest'anno non sarò così preciso nell'esposizione dei dati tecnici delle varie tappe come nel caso del viaggio in bici sugli Appennini, ma questo mi permette di rendere tutto più leggero senza rompimenti di palle per copiare i dati del GPS ecc.
Un bel titolo e qualche dato tecnico approssimativo dovrebbero andare più che bene. Potrei cominciare dall'inizio di questa mattina, che non è stato per niente male - beh ad essere onesto non lo è stata nemmeno l'intera giornata - se non fosse che mentre sto digitando, davanti a una birra e in attesa che apra il servizio ristorante, sto pensando alla piazzola che mi hanno assegnato. Sì perché quella c**o di piazzola si ė allagata. Fortunatamente si è allagato solo un angolo, ma l'angolo è arrivato fino all'ingresso quindi per uscire dalla tenda mi tocca mettere gli stivali da pescatore, che quest'anno non li ho portati. E penso che se l'acqua è arrivata all'angolo, l'acqua non è mica scema e mi viene pure sotto il culo e mi infradicia tutto me e le mie cose.
San Michele all'Adige - Campitello di Fassa
90 km | 5:30 culo in sella | 0 km con pioggia
1700 m dislivello | 1200 cal
Almeno adesso ha smesso di piovere e così posso mangiarmi la mia pizza tranquillo.
Il programma di viaggio prevedeva una bella tappa per oggi, ma le previsioni lasciavano poche speranze: nel primo pomeriggio sarebbero iniziati temporali anche violenti (vedi piazzola) e quindi ho deciso di modificare la prima tappa sia per quanto riguarda il percorso, sia per l'orario di partenza. Niente Passo Nigra e Costalunga, quindi ma semplicemente una pedalatona diretta da San michele a Canazei, lungo il Passo San Lugano e la Val di Fiemme.
Obiettivo, arrivare a destinazione prima delle 14, quindi partenza verso le 6.30 -sveglia alle 5.30, durissima dopo la notte di sesso selvaggio con Selina, la mia bambola gonfiabile ukraina.
Parola d'ordine: flessibilità
Notare che la parola chiave di questo viaggio ė flessibilità, e con la prima tappa abbiamo già messo in pratica il concetto, sempre che si possa mettere in pratica un concetto.
Dopo circa 10km di pedalata, poco dopo Salorno, la prima illuminazione: ma chi m lo fa fare tutto 'sto casino? La gente va in ferie per riposare, mica per distruggersi di fatica, senza sicurezza di posti dove dormire, e soprattutto esposto alle intemperie.
L'illuminazione è rapida, ma persistente, nel giro di pochi chilometri realizzo di avere intravisto la verità nella sua più dura semplicità: sono un co**ne. Bene, dopo aver intravisto la verità, decido che ormai sono salito sul treno e ci devo restare finché non ne posso più, tanto anche il mio biglietto di viaggio è flessibile e quando mi stufo posso dire basta.
Poi finalmente sorge un po' di sole e mi sento un po' meno co**ne di prima, ma comunque non tanto.
Intanto qui continua a piovere e io me la faccio addosso perché non mi va di dormire nella vasca da bagno.
Vabbé, torniamo al viaggio: salendo da Ora verso la Val di Fiemme mi aggancio a un ciclista con la bici da strada così lento, ma così lento che anche fermarmi a fare la pipì, scaccolarmi, sbandare, contare i denti della corona che gira, fare le parole crociate e dormire sulla sella non me lo toglie da davanti. Allora lo supero e proseguo per la mia strada. Prima di scattare la prima foto passa un po' di tempo, forse perché i due giorni di pioggia che mi aspettano mi tolgono un po' di entusiasmo.
La foto è questa qua e la didascalia dice : non serve andare poi così lontani per vedere tanta meraviglia.
Si tratta di un prato verde in mezzo a una valle, nulla di che, ma alla fine faccio tutto 'sto casino per questa roba qui quindi è normale che io ne sia entusiasta.
Comunque alla fine sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo: arrivare a montare la tenda prima della prima pioggia (in realtà l'ho fatto con le prime gocce)e mettere in salvo all'asciutto tutto il materiale. Questo alle 13 circa. Tra le 13 e il gelato che mi sto mangiando adesso ho fatto varie cose: mi sono fatto la doccia e asciugato con la canotta sporca e sudata, sono andato a prendere un asciugamano tecnico superleggero a Canazei, mi sono mangiato un panino con il tonno (ebbene sì, proprio un tonno morto sicuramente in maniera dolorosa fra delfini e gabbiani vittime delle stesse reti), ho fatto amicizia con i miei amici di piazzola, ho risistemato un po' di aggeggi nelle borse con mille milioni di tasche, mi sono preparato per correre in Val Duron (poi ha piovuto e non l'ho fatto), ho preso il formaggio per il pranzo per domani e uno yogurt con i frutti di bosco, ho schiacciato un super bel pisolino (momento top della giornata).
Adesso sono preoccupato per la mia piazzola e vado a vederla, poi se non mi tocca chiamare i pompieri mi metto nel sacco a pelo cosi per le 20.30 sto già dormendo alla grande. Ovviamente non ho alcuna intenzione di rileggere il racconto, quindi tenetevi tutti gli errori al naturale (come il mio tonno).
Ecco tutte le tappe della pedalata senza meta di "Jimmy":
Tappa 1: piazzola allagata Tappa 2: sarà meglio la tappa 3 Tappa 3: piccolo il mondo Tappa 4: il lusso della concessione Tappa 5: il cielo con un dito Tappa 6: la flemma Tappa 7: che bel el let
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico