L'area più remota dell'Alto Adige, una vallata chiusa che termina sotto le prime vette austriache e vanta il comune italiano più settentrionale, è la Valle Aurina che in bici si può percorrere da Casere fino a Brunico. La vallata, che si trasforma in val di Tures, all'altezza di Campo Tures, si ricollega alla val Pusteria dopo 45 km di itinerario.
La ciclovia della valle Aurina e val di Tures in bicicletta può essere facile o impegnativa, in base al senso di percorrenza con cui la si affronta. Il punto più elevato raggiunto dalla strada sfiora infatti i 1600 m, mentre Brunico sorge a 838 m...
Nel Parco naturale delle Vedrette di Ries e Aurina
Dal grande parcheggio in cima alla vallata, prima di iniziare a scendere verso Brunico, è possibile seguire una breve deviazione su forestale sterrata per raggiungere la chiesetta alpina.
In estate i prati lungo la strada sono cosparsi di lunghi filoni di erba tagliata e stesa al sole… erba che, una volta seccata, diventerà prelibato fieno per le mucche.
Da Casere si percorre l’unica strada presente raggiungendo presto il
sentiero delle miniere di Predoi dove è ancora visitabile ciò che resta della
miniera e dell’antica fonderia. Oltrepassando il sito di importanza archeologica la discesa prosegue dolce giungendo in prossimità di una galleria, breve e non pericolosa da superare in bicicletta. Una galleria successiva si potrà evitare con una strada secondaria alla sua destra.
Il comune di Predoi è il più settentrionale non solo dell’Alto Adige, ma dell’intera Italia e attraversarlo a due ruote è piuttosto suggestivo dato il passato minerario e le tradizioni, come quelle della lavorazione del tombolo e del legno, che ancora caratterizzano questo luogo.
La strada si stringe trasformandosi in un piccolo canyon mentre costeggia l’impetuoso torrente che l’ha modellata e, poco prima di entrare in un’altra galleria, si prende il sentiero a sinistra, sentiero che si inoltra nella vegetazione tra acqua e roccia.
Questo breve tratto permette di evitare un tunnel sconsigliato alle bici, non è eccessivamente impegnativo ma dovrai comunque percorrerne qualche decina di metri su single trail.
Presto ci si ritrova nuovamente sulla strada principale contornati da pascoli verdeggianti e le cime del Parco naturale delle Vedrette di Ries e Aurina che superano i 3000 m.
Appena oltre il paesino di San Pietro il
percorso ciclabile verso San Giacomo e Cadipietra si stacca dalla statale
a sinistra, le indicazioni non mentono e non ci si può sbagliare. Il tracciato è promiscuo ma frequentato solo dai pochi che vivono lungo la via.
Pittoreschi fienili in legno di qualche secolo fa destano una certa curiosità nel loro protendersi verso l’asfalto, un po’ decadenti e un po’ antichi… Al primo bivio bisogna proseguire a destra stando bassi lungo il torrente che scorre verso sud. Si superano una chiesetta e montagnette di legna tagliata a ridosso dell’acqua, si assapora il vero profumo di Natura.
A 3 km da Cadipietra il percorso promiscuo diventa pista ciclabile della valle Aurina e la vallata è sempre più verdeggiante. Mentre si pedala verso la parte più bassa, la Valle Aurina si trasforma lentamente allontanandosi delle cime rocciose e quasi irraggiungibili del Parco naturale delle Vedrette di Ries – Aurina.
Ciclovia valle Aurina: Cadipietra e Lutago
Cadipietra è ormai vicina e se non si è interessati a visitare il paese o il
museo nel Granaio si può proseguire imboccando la sterrata sulla sinistra prima del ponte. Il Granaio di Cadipietra risale al XV secolo e, se hai tempo a sufficienza, ti consiglio di dedicarci almeno un'ora prima di riprendere l'itinerario ciclabile verso Brunico.
Il tracciato della ciclovia valle Aurina scende su facile sterrato lungo il torrente Aurino che nasce qualche chilometro più a nord, direttamente dalla Vetta d'Italia, il suo breve corso terminerà nel Rienza all'altezza di Brunico. La segnaletica, rossa e bianca con il simbolo della bicicletta, è piuttosto chiara e raggiungere
San Giovanni Valle Aurina è un gioco da ragazzi.
Presta attenzione a Cadipietra, all'altezza di un grosso parcheggio: bisogna seguire la sterrata sul lato sinistro dello stesso per restare sull'itinerario. A San Giovanni si attraversa l'Aurino e ci si porta sulla sua riva orografica destra proseguendo il viaggio verso sud-ovest.
Anche se nascosti, dietro le montagne più vicine, si celano picchi di altitudine superiore ai 3000 metri e questo non fa che rendere l'aria più fresca e l'ambiente più suggestivo. Alternando tratti su sterrati a quelli su asfalto si entra presto a Lutago dove il percorso della ciclovia della valle Aurina devia bruscamente verso sud.
Proseguendo a sud-ovest si giungerebbe a
Rio Bianco, l'ultimo paese dell'Alta Valle Aurina, e non si potrebbe far altro che tornare indietro.
Il castello di Campo Tures
Lutago, poche anime ma una frizzante vita turistica, è un villaggio di montagna posto a circa 970 m. Pensa che uno scrittore inglese ha scritto un romanzo ambientandolo proprio in questa località incastonata tra le vette alpine... davvero curioso.
La ciclopedonale da Lutago si sviluppa piacevole e sterrata entrando nel bosco e scendendo veloce fino al cospetto del maestoso
castello di Campo Tures, all'inizio della Val di Tures. Il maniero risale al Medioevo e sorge proprio nel luogo in cui termina la Valle Aurina. Se disponi di un paio di ore
visita il castello perchè ne vale davvero la pena.
La val di Tures in bicicletta
Dal castello di Campo Tures inizia ufficialmente la val di Tures che si sviluppa fino a Brunico con un paio di vallette laterali senza uscita, la prima che raggiunge Lappago e la seconda fino a Riva di Tures. Il tracciato ciclabile valle Aurina e val di Tures si sviluppa esclusivamente su strade promiscue secondarie e tratti di pista dedicata tra deviazioni interessanti per vedere cascate, come quelle di Riva, e borghi protetti da castelli come quello di Gais.
Dopo esserci lasciati alle spalle il castello di Campo Tures, si raggiunge la località Angolo dove si attraversa il torrente Riva che scende dalla ramificazione più orientale della vallata, quella che termina proprio a Riva di Tures. Proseguendo a sinistra dell'Aurino si oltrepassano Molini di Tures e Caminata, a 3 km da Campo Tures. La pedalata è facile tra campi di mais e biotopi e in 5 km si varca il confine comunale di Gais, in località Villa Ottone che vanta la presenza di castello d'Uta risalente al XII secolo. Altri 3 km di pianura conducono i cicloturisti a Gais dove spicca un'altra pittoresca fortezza conosciuta con il nome di Castel Casanova. Mancano solo 5 km a Brunico e davanti al tracciato ciclabile, all'orizzonte, si staglia il comprensorio turistico e sciistico di Plan de Corones.
Le
Dolomiti di Sesto fanno la loro trionfale comparsa e l'ingresso a Brunico è naturale e sicuro. La
ciclovia della valle Aurina e val di Tures si collega alla
pista ciclabile della Val Pusteria attraverso una rotonda ciclabile che fa davvero riflettere su quanto sia stato fatto per la mobilità su due ruote in Alto Adige. Se ti avanzano un paio di giorni trascorrili a Brunico visitando il castello, dove Messner ha allestito uno dei suoi sei musei dedicati alla montagna, il centro storico e i dintorni... naturalmente in bicicletta.
Se vuoi iniziare il tracciato descritto dalla località Casere, in cima alla Valle Aurina, ti consiglio di usufruire del
servizio di bus da Brunico. Il trasporto bici è permesso in base alla disponibilità sul mezzo quindi per organizzarti al meglio suggerisco di informarti ulteriormente sulla disponibilità direttamente sul
sito della Serbus o telefonando al numero 840000471. Il bus che effettua la corsa da Brunico a Casere è il numero 450.
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