Unisciti alla LiT Family
Borse sottosella: le 20 migliori per bikepacking
La zona posteriore è una delle aree più utilizzate per il trasporto bagagli in bici. Nel bikepacking si lavora in assenza di portapacchi, ma fortunatamente esistono moltissime borse sottosella in cui riporre vestiti, volendo sacco a pelo e materassino, cibo... Sicuramente si tratta della zona più capiente, ma ognuno sceglie cosa piazzare in queste borse. In questo articolo vedremo le principali caratteristiche da tenere in considerazione per l'acquisto di una borsa sottosella e te ne presenterò alcune tra le migliori sul mercato italiano ed europeo.
La borsa sottosella sostituisce un portapacchi?
Se ti dico bikepacking, ti si disegna subito in mente la forma della bici con questa altezzosa e sporgente propaggine: la borsa sottosella, l'elemento più inflazionato e noto in un set di borse bikepacking. Pochi però sanno che prima di arrivare a questo acquisto si debba (no, non "si deve", "si può") passare attraverso la zona centrale telaio e poi quella frontale da manubrio.
Mentre nella zona frontale il portapacchi anteriore è sostituito dalle numerose Gorilla Cage, la zona solitamente adibita al trasporto di pesi e volumi maggiori con un portapacchi posteriore viene "sostituita" (anche se non si batterà mai la capacità di trasporto di un portapacchi con due borsoni laterali e magari pure un borsone centrale) da questa borsa, fissata in due o tre punti sotto alla sella - al canotto e al telaietto della stessa.
Cosa si trasporta nelle borse sottosella?
Non c’è – ovviamente – nessuna regola e come in molti altri casi quando si parla di cicloturismo o bikepacking, dipende da che tipo di viaggiatore sei, per quanto viaggerai e quali sono le tue abitudini, priorità e attrezzature…
Come accennavo prima, pochi considerano questo come l'ultimo acquisto in un kit completo per il bikepacking. Per uscite brevi infatti, necessiterai solo di una borsa telaio, una manubrio e una o due top tube o da serie sterzo. La borsa sottosella viene dopo, quando consideri di fermarti fuori a dormire e hai bisogno di litraggio maggiore, oltre che di volume maggiore. Oppure può essere utile nelle mountain bike: una borsa sottosella MTB potrebbe aiutarti laddove nel triangolo ci sia poco spazio a causa della presenza di un ammortizzatore. Bisogna però fare attenzione nel caso in cui si possegga una MTB con reggisella telescopico... la borsa sottosella MTB potrebbe raschiare sul copertone!
Secondariamente, mentre la zona centrale, le borse da serie sterzo e le borse da manubrio sono le più accessibili, la borsa sottosella si presta poco allo smontaggio e rimontaggio durante un'uscita o una tappa. Di conseguenza potrai stiparvi indumenti per la notte, ricambi per il tempo libero, scorte di cibo o caricatori e cavi per i tuoi gingilli tecnologici. Insomma, tutto il materiale che non ti serve durante, ma dopo la pedalata.
Io, per esempio, sia nel viaggio in Lettonia in bikepacking che quello nel Peloponneso in bikepacking, ho trasportato i ricambi per la sera, i vestiti per la notte, il beauty case con il set da bagno, l'asciugamano, le ciabatte, le scarpe di ricambio, un secondo completo da ciclismo e poco altro. Come vedi nell'immagine sopra, Matteo usa la borsa sottosella come portaoggetti e, oltre ai 20 litri di capienza, lui sfrutta le cinghie esterne per fissare le ciabatte, una gavetta e altri indumenti in fase di asciugatura naturale.
Borse bikepacking: parametri di scelta nella sottosella
Sono molte le caratteristiche da tenere in considerazione quando si acquista una borsa sottosella per la bicicletta. L'aspetto principale da tenere in considerazione è lo spazio di cui disponiamo, cioè la luce tra la zona sottosella e la ruota posteriore. Questo è il parametro al quale non possiamo assolutamente sfuggire. Tutto il resto è noia, cioè sono i dettagli, le valvole di compressione, la struttura interna rigida, i materiali, il litraggio, le asole, le cinghie, il velcro... un universo di nylon, TPU, cordura, laminati e tecnicismi.
Lo abbiamo già affermato perchè ci crediamo fortissimamente: "Ognuno si fa il bikepacking che crede". Una volta inquadrata la tipologia di viaggio che affrontiamo o affronteremo, l'altezza della nostra sella (che quindi può escludere alcune tipologie di borse), la quantità di materiale che vogliamo trasportare nella borsa sottosella (proprio come quando si sceglie se affrontare un viaggio in modalità bikepacking o cicloturismo classico) di seguito troviamo le principali caratteristiche da considerare per l’ardua scelta.
Dimensioni e litraggio
Come per la borsa manubrio, nel bikepacking le dimensioni contano! Le borse sottosella permettono di caricare dai pochi litri sino a 20 o più. Ovviamente, ça va sans dire, questo aspetto incide sul peso che ti porterai dietro.
Materiali waterproof
Svariati materiali costituiscono queste borse manubrio bicicletta, dal nylon al TPU, passando da poliestere e cordura… la quasi totalità di queste borse è waterproof, impedendo ai materiali o indumenti contenuti di bagnarsi. Qualora la tua borsa da bikepacking fosse invece "soltanto" water resistant, puoi sempre adottare la “tecnica dei sacchettini” e impacchettare oggetti e indumenti che introduci nella borsa sottosella, per impermeabilizzarli.
Tipo di chiusura della borsa
Per quanto riguarda la borsa sottosella, non esistono varianti alla chiusura a roll (letteralmente "arrotolamento", da un lato solo). Alcune borse da manubrio usano le zip, altre clip o magneti, ma sono più rare.
Sistema di aggancio e supporto
Questo aspetto va approfondito un po’ perché qui, secondo me, si può fare una distinzione di base, che vedrai anche nell'elenco sottostante.
La prima categoria di borse sottosella comprende accessori solitamente più economici e più diffusi tra chi vuole provare il bikepacking senza sapere se realmente potrebbe essere la modalità di viaggio “eletta” e cioè delle borse che si agganciano direttamente al canotto sella e al telaietto della stessa tramite velcro o cinghie con clip (solitamente una o due attorno al canotto sella e un paio di cinghie con clip - una per lato - sotto al telaietto della sella) e legano la borsa direttamente al tubo reggisella. Il vantaggio potrebbe risiedere nel prezzo di alcune di queste borse, ma questa categoria secondo me svela subito i suoi limiti: da un lato queste rischiano di scodinzolare freneticamente in tratti sconnessi o nei fuorisella, dall’altro le attrezzature inserite si rivelano oggetti intoccabili, da chiudere e fissare alla bici al mattino e sganciare e aprire la sera, costringendoci alla scelta oculata di cosa trasportare.
Per sopperire alla prima mancanza di questa tipologia di borse, alcune sono dotate di una sorta di sistema harness, un'imbracatura che stabilizza maggiornamente la borsa e al tempo stesso consente una facile e veloce estrazione e re-inserimento, in occasione di una sosta o per togliere/mettere qualcosa al volo. All'interno di questa seconda categoria poi, possiamo distinguere i gusci morbidi o gli harness rigidi in alluminio/acciaio, per complicarci ulteriormente i parametri di scelta.
Su questa distinzione possiamo quindi scegliere la categoria che preferiamo, sempre in funzione del tipo di viaggiatore che noi siamo e del viaggio che affrontiamo. Faccio due esempi al volo, introducendo due produttori italiani: Miss Grape per la prima categoria e Vap Cycling per la seconda. I loro prodotti sono entrambi stabilissimi, quindi uno dei punti negativi della prima categoria non viene menzionato in questo caso, però la differenza sostanziale è che la prima delle due borse porta via del tempo per essere tolta e rimessa a posto, perchè si devono sganciare e riagganciare tutte le fascette velcro o cinghie. La seconda è invece una borsa che si inserisce e estrae dal guscio molto più velocemente. Non è la differenza portapacchi VS. bikepacking, però per alcuni potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella scelta della miglior borsa sottosella per il bikepacking.
Prezzo
Ultimo ma non meno importante aspetto: ci sono borse da poche decine di euro sino alle centinaia, quindi per ogni tasca. La nostra missione a Life in Travel è sfatare il mito del “più spendi meno spendi”, anche se in certi casi alcuni "gingilli" da bikepacking veramente economici si sono rivelati delle ciofeche, mentre prodotti di maggior qualità e quindi più costosi si traducono in migliori.
Attenzione! Non è un assioma universale, anche se di solito consiglio di diffidare dagli oggetti regalati.
Le migliori borse sottosella in commercio
Prima di addentrarci nell'infinito elenco, devo nominare alcuni brand che non saranno inclusi nello stesso, un po' per difficile reperibilità dei prodotti o per mancanza di informazioni relative agli stessi. In questa categoria, oltre a molti altri non considerati, includo quindi Crivit (marchio LIDL già recensito da Vero), WAG, Arkel, Jpaks, Porcelain Rocket, Bedrock... Una volta considerati tutti i principali aspetti delle borse da sottosella per la bici, di seguito trovi alcuni modelli tra i migliori disponibili in commercio (alcune volte con relative varianti, quindi più di 20!), con una tabella comparativa che ne riassume le principali caratteristiche con pro e contro di ogni modello. Per quanto riguarda i prezzi, il mercato italiano, e più in generale quello europeo, a volte non offrono il prodotto indicato e quindi si fa riferimento al prezzo in dollari del mercato americano o in sterline di quello inglese.
Nome Prodotto
Peso
Materiale
Litraggio
Misure
Prezzo
Saddle Pannier
Universal Seat Pack
LIXADA ROSWHEEL Saddle Pannier
La prima delle migliori borse sottosella analizzate è la numero 1 delle vendite di Amazon, anche se questo dato è indicativo solo di una caratteristica che la rende così famosa: costa poco. Questa borsa ha tutti i crismi di un prodotto completo: litraggio contenuto, con possibilità di essere compattata a 3 litri ed estesa a 10, elastico superiore per fissare materiale aggiuntivo, parti esterne riflettenti, zona per il fissaggio luci... Però c'è un MA. Tra le tante (sconvolgenti) recensioni entusiaste, in molti casi viene confermato un mio timore: questa borsa scoda, poiché è molto lunga - se riempita tanto - e un solo fissaggio al canotto sella non basta. Buona idea dell'uso di un materiale waterproof interno (lo stesso TPU azzurro delle borse LIDL). Resto scettico.
LEZYNE XL Caddy
Come sopra, un solo fissaggio al canotto sella, giustificato dal fatto che si tratta di un piccolo borsello sottosella (poco più grande di quelli minimal ben noti agli stradisti): fa sorridere che online venga descritta come "borsa sottosella dall'elevata capacità di carico"... de gustibus. Probabilmente buona per uscite quotidiane, ma a questo punto meglio una borsa telaio o una manubrio adatte a questa funzione. Costicchia (su Amazon), anche se si riesce a trovare spendendo meno su altri siti. Sembra decisamente più robusta della precedente, ma comunque il rapporto litraggio/prezzo resta troppo sfavorevole.
RHINOWALK Saddle Bag
Un altro prodotto estremamente economico... e si vede! Si nota dalle cuciture termosaldate, dal peso della borsa sottosella, dalla limitata cura dei dettagli (come le asole per la luce posteriore, che risulta illuminare il cielo e non far luce dietro). Disponibile nella versione da 5, da 10 o da 13 litri, l'unica certezza è che sia waterproof... ma a mio parere non basta.
LOMO 13L Seatpack Dry Bag
LOMO è scozzese e sa cosa significhino pioggia, colonne di acqua, fango, umidità. Quindi, come nel caso della borsa telaio bikepacking che ho recensito, poteva solo partorire un altro valido prodotto di media fascia completamente waterproof. Rispetto ad altre borse con gingilli, cinghie, velcro e cinturini, risulta un po' scarna. Però sembra fare il suo lavoro, con litraggio medio, doppio fissaggio al canotto, chiusura solita a roll... Peccato che manchi un elemento che la renderebbe più pratica: una valvola di sfiato, poiché risulta difficile da comprimere.
TOPEAK Backloader
Ben tre litraggi disponibili, da 6, 10 e 15. Nell'elenco ho inserito quella di più facile reperibilità, quella mediana. Non sai se acquistare una borsa resistente all'acqua o completamente stagna? Intuizione strana negli headquarters della Topeak: creare una borsa water resistant, dentro cui si inserisce una borsa waterproof con valvola di sfiato per comprimerla. Questa strana soluzione permette di usare la borsa soltanto in versione water resistant, oppure aggiungere la sacca interna stagna: sono basito. Per il resto, tutto in linea con quanto detto delle borse precedenti: elastico superiore, asole per luci, un fissaggio al canotto e due al telaietto della sella.
ORTLIEB Seat Pack L
Disponibile nelle versioni da 11 e 16,5 litri, questa è inconfondibilmente una borsa sottosella Ortlieb. Il colosso tedesco nero-arancio è entrato a gamba tesa nel mondo del bikepacking e anche in questa sottocategoria delle borse sottosella. La struttura sembra molto rigida e resistente, soprattutto gli attacchi al canotto sella. C'è tutto: cinghie e valcola di compressione, elastico, materiale waterproof PVC free... solo le dimensioni mi convincono poco: è praticamente un siluro lunghissimo, che rischia di scodare e oscillare prepotentemente sui fuorisella o per gli scatti in piedi.
APIDURA Expedition Saddle Pack
Peccato sia molto difficile da trovare sul mercato! Tra le borse sottosella gravel, questa ha litraggio elevato, dimensioni giuste, dettagli ricercati, materiali perfetti. Capiente, resistente, stagna, dall'inconfodibile color nero/giallo pesco. Ripeto, davvero un peccato che sia così difficile da trovare, anche sul sito stesso di Apidura. La sorella minore della versione Backcountry è leggermente più economica, ma sempre di ottima fattura.
ALPKIT Big Papa 17L
Materiali buoni, capienza, elastici, bella, disponibile in numerose colorazioni (per i feticisti dell'estetica)... Per pregi e difetti ho scomodato il mio compagno di viaggi Alessio, con cui ultimamente ho viaggiato in Peloponneso. Il buon Alessio dice di non essersi mai trovato male, usandola dal 2017 a oggi. L'unico difetto - e personalmente confermo - è la lunghezza eccessiva delle cinghie che assicurano la borsa sottosella al telaietto della sella, caratteristica che fa perdere tempo prezioso nel cercare di stabilizzarla al meglio, magari con un doppio giro all'acciaio del telaietto. Per il resto, Alpkit promossa.
SALSA EXP Series Seat Pack
L'abbiamo già visto con le borse manubrio bikepacking: in casa Salsa, oltre alle bici belle, si fanno delle ottime borse. Questa non fa eccezione, anche se il litraggio è un po' contenuto. Dettagli non da poco: valvola di compressione, elastico superiore, asole per la luce posteriore: c'è tutto. Ed è pure "contenuta" nel prezzo, per la sua qualità.
MISS GRAPE Cluster 20
E dopo un lungo peregrinare giungiamo alla produzione nostrana, con le borse di Nure a.k.a. Miss Grape bikepacking. Qui posso parlarti della mia esperienza personale, sempre ma davvero sempre positiva. Materiali ottimi, ottima fattura ricca di dettagli, stabilissima con cinghie pressochè indistruttibili, litraggio ottimo. La borsa Cluster è water resistant e quindi richiede l'utilizzo di sacchettini interni isolanti, ma recentemente è stata introdotta la sua versione WP, waterproof. Vale per tutte le borse ma lo ribadisco qui: sul fondo vanno inseriti indumenti e oggetti più pesanti, in cima i più leggeri, per evitare l'afflosciamento tipico di chi butta le cose a caso nella borsa sottosella. Costicchia, ma è completamente made in Italy. Disponibile nelle versioni da 7, 13 o 20 litri. Se vuoi approfondire, leggi la mia recensione di questa borsa per il bikepacking.
KICKING DONKEY Seat Bag 17L
Come ho avuto modo di constatare nel processo di creazione e test della mia borsa telaio su misura, Kicking Donkey bikepacking è sinonimo di colori, ottimi materiali e personalizzazione massima. Possibilità di usare 9 materiali e colori differenti, disponibile nelle versioni Regular da 13 litri e Big da 17, questo è un altro ottimo Made in Italy. Costo contenuto, water-resistant, personalizzazione massima: che vuoi di più? Orgogliosamente nella lista delle migliori borse.
RUSJAN Sottosella 17L
Un'altra eccellenza italiana. Piccolissima e controllatissima produzione, materiali top, prodotti cari come il fuoco ma decisamente validi e apprezzati. La gamma va dai 6 ai 17 litri, con borse sottosella gravel completamente waterproof e agganci da stringere senza timore alcuno. Tocco di classe: l'elastico superiore per il fissaggio di indumenti o oggetti (o addirittura un'ulteriore borsa) supplementari.
GIVI-BIKE Hump
Il brand del momento: GIVI-Bike, come abbiamo approfondito nel nostro articolo-recensione, dal mondo delle moto si è lanciato verso quello delle bici, producendo il kit completo da bikepacking tra cui questa ottima sottosella. Dal litraggio variabile, essendo richiudibile a roll, la borsa si presenta con la mitica Air Valve Technology, l'elastico superiore per fissare ulteriore abbigliamento, due cinghie per il cannotto sella e due fibbie per il carrello, un classico ma fatto bene. Bravi ragazzi di GIVI-Bike, continuate così!
REVELATE DESIGN Terrapin System + Bag 14L
Con questa notissima azienda statunitense entriamo nel secondo gruppo di borse sottosella bici, quelle che non sono soltanto costituite dalla borsa stessa, ma supportate da un'imbracatura, in tessuto o metallica. Come per il modello della borsa manubrio, anche in questo caso troviamo una comoda harness (letteralmente "imbracatura"), il Terrapin System (recensita da Vero), che si fissa al canotto sella e al telaietto della stessa per accogliere tra le sue cinghie la borsa waterproof da 14 litri, completa di valvola di sfiato e ottimi dettagli di finitura. Volendo, esiste anche il fratello minore, Spinelock, che presenta un fissaggio differente, ma comunque stabile. Potrebbe risultare difficile da trovare, se non fosse per Bikejamming, che la vende in Italia ed Europa.
VAUDE Trailsaddle
Ecco l'altro colosso tedesco, a proporci un prodotto molto valido, oltre a essere green, realizzato usando materiali in finitura PVC free. Disponibile in due colorazioni (quella verdina dell'immagine e una più sobria nera). Come per Revelate Design, ideatrice di questo sistema, anche in casa Vaude si propone una sorta di culla da fissare in tre punti a canotto e telaietto della sella per accogliere la borsa in tarpaulin waterproof da 12 litri a chiusura a roll.
ACEPAC Saddle Bag
Come per le borse manubrio, le dry bag e i gingilli più piccoli, questa baby realtà ceca si sta facendo notare per i prodotti bikepacking dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Acepac realizza questa interessante tasca in cordura ripstop capace di contenere la sacca stagna da 16 litri, che resta bloccata e fissata con cinghie che passano nelle asole della tasca stessa. Dal peso contenuto, si rivela un ottimo prodottino. Sul sito Bikejammin borsa e harness sono vendute separatamente.
SPECIALIZED Burra Burra Stabilized Seatpack
Ho inserito quella di Specialized nella categoria di borse sottosella con struttura harness, anche se questa è differente, poiché non si tratta di una struttura dentro cui si inserisce una sacca stagna, bensì è la borsa stessa a possedere una sorta di telaietto con anello disponibile in due versioni, da 27.2 e 30.9 mm), da fissare al canotto sella. Praticamente si tratta di una comune borsa waterproof in nylon, con nella parte superiore una spina dorsale in alluminio che si fissa saldamente al canotto sella oltre al classico nastro in velcro. Pesantino come supporto, però ha capienza 20 litri e la borsa è completamente waterproof.
BLACKBURN OUTPOST Universal Seat Pack
Diffusissimo il loro sistema di cargo cage... un po' meno questa sobria borsa sottosella adatta a un bikepacking minimalista (capienza massima 10,5 litri) ma che comunque richiede il supporto a harness. Non sono troppo convinto, a meno che tu non voglia trasportare mattoni o 10 kg di carne per la grigliatina serale... Penserai "costerà poco"... e invece no! Quindi rimandata a settembre.
VAP CYCLING Kangaroo
Chiudiamo anche questa seconda sezione delle borse sottosella con un ultimo produttore italiano, Vap Cycling. L'abbiamo già menzionato per l'ottima capacità di stabilizzare la zona manubrio e non ci tiriamo indietro nel complimentarci anche per la zona posteriore. Il sistema di VAP Cycling Kangaroo con fissaggio ad anello (di tre dimensioni, 27.2, 30.9 e 31.6 mm) è un comodo telaietto rigido in acciaio (alluminio abbandonato in seguito a rotture) con sacca e tiranti che abbracciano una borsa di litraggio medio, 15 litri. In aggiunta si può fissare una seconda sacca da 2 litri da inserire nella zona superiore. Promosso, ma costicchia. E pesicchia.
Queste sono "solo" alcune borse sottosella per il bikepacking che puoi trovare in commercio in Italia e in Europa, ma l'oceano è vasto e navigabile. E allora parti all'esplorazione di quest'universo, oh bikepacker... e facci sapere la tua scelta finale sotto nei commenti!
E se questi modelli non sono abbastanza, SOLO per i nostri abbonati Esploratori abbiamo realizzato il catalogo completo delle borse da bici, con caratteristiche tecniche e approfondimenti esclusivi.
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Francesco G
ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!
ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico