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Percorso ciclabile via Claudia Augusta dalla Germania all'Italia
Il percorso ciclabile della Via Claudia Augusta rappresenta un itinerario tra i più amati dai cicloturisti tedeschi e non solo. È uno dei tracciati transfrontalieri tra Germania e Italia più battuti visto che attraversa uno dei valichi alpini più semplici, adatto a (quasi) tutti. Scopriamo le meraviglie che si celano tra il Danubio e il Po lungo l'itinerario.
In questo articolo
Organizzare il viaggio sulla Via Claudia Augusta in bici
Come indica il nome, il percorso ciclabile della via Claudia Augusta segue un antico itinerario (in realtà sono due le direttrici principali, come vedremo) realizzato dai Romani sotto l'imperatore Claudio Augusto. La storia di questa strada è stata tramandata fino a oggi da due pietre miliari rinvenute a Rablà in Alto Adige e a Cesiomaggiore in provincia di Feltre. In entrambi i casi si menziona Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico come artefice di questa infrastruttura che univa il Danubio al Po lungo un percorso di 350 miglia (circa 520 km) tracciato da Druso, padre dell'imperatore. Inoltre si conoscono le date: iniziata tra il 15 e il 16 a.C., venne conclusa nel 47 d.C.
Il primo miliare può essere ammirato al museo civico di Bolzano mentre il secondo venne utilizzato come supporto per un altare in un'antica pieve e ciò ne permise la conservazione. Oggi numerose copie di pietre miliari sono state sistemate lungo l'itinerario e sono divenute un po' il simbolo di questo percorso cicloturistico alpino.
Prima di entrare nel dettaglio del tracciato vediamo alcune informazioni per organizzare questo viaggio in bici al meglio. Il principale ostacolo da aggirare in quest'itineriario cicloturistico è quello che caratterizza tutti i tracciati lineari, nei quali cioè il la partenza è diverso dall'arrivo: collegare i due estremi.
In questo caso il punto di partenza è la cittadina di Donauwörth in Germania mentre quello di arrivo è Altino in Veneto. Le città principali nei pressi di questi due borghi sono rispettivamente Augsburg e Venezia, entrambe raggiungibili con il treno. Certo, se si vuole collegare le due mete con treni regionali sui quali è possibile trasportare le bici senza doverle imballare, stando al sito delle ferrovie tedesche, le tempistiche sono eterne (al momento in cui scrivamo 6 cambi e 16 ore di viaggio) mentre il notturno austriaco che collega Venezia a Augsburg non ammette il trasporto bici. In alternativa con l'autobus esistono servizi tipo Flixbus o Euroline che collegano Venezia a Monaco, da dove poi proseguire verso Augsburg e Donauwörth con altri mezzi (treno o bus locale).
Il percorso ciclabile della via Claudia Augusta è piuttosto popolare e quindi sono nati dei servizi di shuttle che permettono di evitare le salite più impegnative, ma anche di raggiungere l'inizio della ciclovia. Sul sito ufficiale del tracciato trovi tutte le informazioni aggiornate di questo servizio, solitamente attivo solo nel periodo estivo.
Da Donauwörth a Füssen in Germania
Ipotizziamo di aver risolto il problema del trasporto e voler intraprendere il nostro viaggio in bici sulla via Claudia Augusta. Il percorso prende il via naturalmente sulle sponde del Danubio, nella cittadina di Donauwörth. Dalla stazione si raggiunge il fiume e, dopo averlo attraversato, ci si dirige subito verso Sud, direttrice che non si smetterà praticamente più di seguire.
L'affluente Schmutter è il primo corso d'acqua che si segue a ritroso in un lento ma costante avvicinamento alle Alpi. Nei pressi di Westendorf si cambia fiume proseguendo ora lungo le anse del Lech fino a raggiungere Augsburg. Dal nome facilmente identificabile, è la prima grande città sul tracciato della via Claudia Augusta che in questo tratto tedesco segue spesso la Romantische Strasse, anche se i percorsi ciclabili qui sono svariati e si può tranquillamente variare strada a piacimento.
Augusta è la terza città e la più antica di Baviera oltre a essere la più grande tra quelle che si incontrano sull'itinerario ciclabile della via Claudia Augusta. Di sicuro merita una sosta per ammirare il municipio rinascimentale e la chiesa di S. Peter am Perlach.
Oltre Augusta il percorso prosegue seguendo il fiume Lech fino ai piedi del massiccio alpino. Si oltrepassa Schongau prima di raggiungere le sponde del lago Forggen. All'estremità meridionale del bacino lacustre sorge Füssen nei dintorni del quale si possono ammirare i famosi castelli di Ludwig di Hohenswangau e Neuschwanstein.
I valichi alpini nel Tirolo Austriaco
Füssen rappresenta anche l'ultima cittadina tedesca sul percorso della via Claudia Augusta. Poco più avanti, infatti, si varcherà il confine entrando in Austria, nella regione tirolese. Il percorso continua la sua dolce ma costante ascesa attraversando le vallate fiancheggiate dai pascoli alpini e dalle alte cime del parco naturale di Reutte dove domina il castello di Ehrenberg. Giunti nei pressi di Lermoos il percorso della ciclovia Claudia Augusta devia verso sud iniziando la sua ascesa verso il primo valico da superare. A est, a segnare il confine tra Tirolo e Baviera, lo Zugspitze domina imponente l'orizzonte, consapevole di essere la cima più alta di Germania.
I laghi Weiβensee e Blindsee anticipano l'arrivo al Fernpass, primo grande ostacolo di questa traversata delle Alpi poco oltre i 1200m di quota. La discesa successiva, anche se breve, regala qualche curva adrenalinica per gettarsi nella vallata del fiume più importante di questa parte d'Austria, l'Inn. Imst è un centro vivace ma raccolto e piacevole da attraversare a due ruote.
In questa cittadina tirolese si imbocca la ciclabile dell'Inn, risalendo la corrente fino alla sua sorgente. Dopo una ventina di chilometri si entra a Landeck, alla confluenza tra Inn e Sanna. Il panorama è dominato dal castello e dalle alte vette alpine dei dintorni. Gli orizzonti si restringono man mano che si inizia la risalita verso l'alta valle dell'Inn. Tra Pfunds e Martina il fiume segna anche il confine tra Austria e Svizzera e per un po' si pedala in territorio elvetico, finché una repentina salita a tornanti ci fa abbandonare le sponde del fiume per raggiungere Nauders. La cittadina è l'ultima del Tirolo prima di raggiungere il passo Resia e i suoi laghetti che segnano l'ingresso in Italia e l'imbocco della ciclabile della Val Venosta sulle sponde del nascente fiume Adige.
Le piste ciclabili del Trentino-Alto Adige
Il primo tratto nostrano di itinerario ciclabile Via Claudia Augusta segue percorsi protetti tra i più apprezzati e frequentati d'Italia. L'ingresso dal passo Resia conduce sulla sponda dei laghetti artificiali. Costeggiandoli sul lato orientale, si raggiunge uno dei luoghi iconici dell'intera via: il campanile di Curon Vecchia che emerge dalle acque non distante dalla sponda occidentale del lago di Curon. Una breve deviazione è d'obbligo per ammirare questo campanile, unica testimonianza rimasta del villaggio di Curon Venosta, sommerso dalle acque del bacino artificiale realizzato dopo la guerra per alimentare una centrale idroelettrica.
Il percorso alla fine del lago della Muta inizia una picchiata veloce passando da Burgusio e aggirando la piana dove sorge Malles, la cittadina punto di riferimento dell'alta Val Venosta e stazione d'arrivo della ferrovia. Si entra invece a Glorenza, borgo fortificato molto suggestivo. L'itinerario della via Claudia Augusta prosegue lungo il fondovalle, costeggiando sempre il corso del fiume Adige che via via si fa più adulto. Immense distese di frutteti, dalle mele alle albicocche, accompagnano i pedalatori in questo viaggio che ha virato decisamente verso est.
A Prato allo Stelvio i più temerari potrebbero avere un attimo di titubanza e indugiare con lo sguardo verso gli infiniti tornanti che porterebbero verso uno dei passi alpini più conosciuti dai ciclisti di tutto il mondo e il secondo transitabile più alto delle Alpi, lo Stelvio. Claudio Augusto sapientemente evitò di far salire così in alto la sua strada, facendola proseguire verso Silandro, Castelbello e Naturno. Una serie di tornanti ci fa uscire dalla vallata e transitare a Foresta, proprio a fianco dello stabilimento e spaccio della conosciuta birra Forst. Considera una sosta se sei a corto di sali minerali!????
Si entra presto a Merano, città a misura di bici, dove si può sostare per un po' di relax alle Terme o per visitare i giardini di Trauttmansdorff. Ormai ci si può considerare fuori dai movimentati e ondulati percorsi alpini anche se le montagne che fiancheggiano le vallate evidenziano il contrario. La ciclabile dell'Adige avanza oramai quasi completamente pianeggiante e il dislivello negativo è irrisorio.
Si lascia sulla destra un ponte in ferro che testimonia il passaggio di una vecchia ferrovia, diventata oggi ciclabile dell'Oltradige verso Caldaro per pedalare verso sud. Poco più avanti un bivio alla confluenza tra Isarco e Adige ci consente di deviare verso nord-ovest e entrare nella città di Bolzano mentre l'itinerario della via Claudia Augusta prosegue verso sud e inzia l'attraversamento delle campagne del fondovalle. Vigneti e meleti la fanno da padrona mentre si passano i centri di Ora, Egna e si varca il confine tra la provincia di Bolzano e quella di Trento lasciando l'Alto Adige. Più a sud si taglia la piana Rotaliana, patria del vino Teroldego, per giungere finalmente nella città del Concilio.
Trento rappresenta un nodo cruciale sulla via Claudia Augusta in quanto qui si potrà scegliere se proseguire verso il Po o verso l'Adriatico. I due porti finali di Altinum (marino) e Hostilia (fluviale) costituivano punti d'approdo perfetti per proseguire il viaggio con una forma di intermodalità ante-litteram e per questo furono entrambi collegati dall'autostrada alpina romana.
Via Claudia Augusta "Altinate" fino a Altino (Venezia)
Trento, la sua piazza Duomo e il castello del Buonconsiglio meritano una sosta, anche per riprendere le forze dopo aver concluso l'attraversamento delle Alpi.
Il percorso della via Claudia Augusta "Altinate", che ti porterà fino al mar Adriatico e a due passi da Venezia, non si può dire diventi facile da qui in avanti. I saliscendi infatti saranno una costante. Lasciato il capoluogo di provincia del Trentino, si dovrà salire un po' di quota per raggiungere la Valsugana. Se si vuole restare fedeli al percorso, giunti a Civezzano dovrai guadagnare ancora quota verso Madrano prima di scendere a Pergine Valsugana.
Anche qui la via Claudia Augusta non seguirà la strada in valle sovrapponendosi alla pista ciclabile della Valsugana ma resterà sul versante settentrionale dove corre la vecchia strada statale che aggira a nord il lago di Levico passando per il forte austroungarico delle Benne prima di raggiungere Levico Terme. Solo qui, per pochi chilometri ci si innesterà sulla ciclabile che fiancheggia il Brenta per poi abbandonarla di nuovo a Marter e passare dalle cittadine di Roncegno e Borgo Valsugana. Un'altra asperità ci attende: si inzia una dolce ma inesorabile ascesa per raggiungere l'altopiano del Tesino, patria di Alcide De Gasperi.
Passati Pieve e Castello Tesino si entrerà in Veneto con una serie di tornanti in discesa verso Lamon. Attraversato dunque il torrente Cismon si inizierà l'ascesa al passo Croce d'Aune, non impossibile ma comunque impegnativo. La picchiata su Pedavena, dominata dall'immenso birrificio, condurrà alle porte di Feltre, cittadina graziosa che merita qualche ora del nostro tempo. Poco più avanti si proseguirà l'itinerario verso Cesiomaggiore, luogo di ritrovamento di una delle due pietre miliari su cui sono indicate preziosissime informazioni sulla via Claudia Augusta e la sua realizzazione.
Il viaggio prosegue e, oltre il Piave, si inizierà l'ultima ascesa impegnativa, il passo di Praderadego, prima di raggiungere la pianura Padana verso Pieve di Soligo e Nervesa della Battaglia, di nuovo sulle sponde del fiume tristemente associato alle vicende della Grande Guerra.
Si entra a Treviso da nord per innestarsi per pochi chilometri sulla greenway del Sile che ci condurrà a Quarto d'Altino. Le sponde del fiume Zero saranno nostre compagne di viaggio fino ad Altino, non distante dalla laguna di Venezia e in particolare dalle isole di Torcello e Burano. Il percorso si chiude qui, dopo circa 750 km di storia, Natura, gastronomia alpina e tanti luoghi dove fermare gli pneumatici della bici per un'esplorazione.
Via Claudia Augusta "padana" fino a Ostiglia (Po)
A differenza della via Claudia Augusta "Altinate" che richiede un po' di sforzo anche dopo l'uscita da Trento, quella "padana" presenta un profilo altrimetrico praticamente piatto da Bolzano in poi. L'intinerario infatti risulta molto più lineare, seguendo la ciclopista del Sole e restando sulle sponde del fiume Adige fino a Verona. Si passa prima per Rovereto, città dalla vivace attività culturale con il MART (Museo di Arte Moderna) e il museo della Grande Guerra, per proseguire verso il Veneto. Passato Rivoli e il suo forte Wohlgemuth si pedala più o meno spediti verso la città scaligera, sempre sulle sponde del secondo fiume d'Italia.
La città di Romeo e Giulietta non è esattamente la più bike friendly d'Italia, ma resta comunque affascinante da visitare, con l'Arena e la casa dei due innamorati. Usciti dall'agglomerato urbano si devierà verso Sommacampagna nelle pianure coltivate del Veneto, passando da Custoza e Villafranca prima di tornare a imboccare la rotta verso sud e dirigersi verso Vigasio. Lenti ma inesorabili ci porteremo sulle sponde del più grande fiume d'Italia, entrando nell'antico porto di Hostilia.
Si conclude così, più mestamente dopo circa 680 km, l'itinerario padano della via Claudia Augusta, in una cittadina che permette collegamenti con altre numerose piste dedicate ai cicloviaggiatori (Eurovelo 8, per esempio oppure la ciclovia del Sole verso Bologna).
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico