Dalla Pianura Padana al monte Penna, passando per l'ex-ferrovia Voghera-Varzi, la val Staffora, la val Trebbia e la val d'Aveto Scollinare al passo del Tomarlo e ridiscendere verso Marsaglia e Bobbio, per scalare il Penice e rientrare nella torrida Pianura Padana. Questo è lo Staffora Trebbia Aveto Loop, il folle itinerario concepito dalle folli menti del sottoscritto e di Alessio, già storici compagni di viaggio in svariate occasioni, durante l'estate del 2021.
Avevamo già percorso queste strade, nel nostro giro verso il Passo Penice in bici. Avevamo letto il tour dei tre dialetti di Paolo, il giro della Val Trebbia e della Val Staffora del Bendo, la pedalata sul Monte Penna del team Life in Travel quasi al completo e l'anello in Val Tidone di Leo, Vero e Nala. Sapevamo quindi quanto quelle strade fossero conosciute e già battute.
Abbiamo deciso di creare un percorso ascendente, il nostro personalissimo Staffora Trebbia Aveto Loop, dalla pianura della Greenway Voghera Varzi sino al monte Penna, per mettere insieme alcuni di quei percorsi, tra passi e fiumi dell'Appennino Lombardo e Ligure.
Staffora Trebbia Aveto Loop: partenza sulla vecchia ferrovia Voghera-Varzi
La partenza per questo mini-tour dell'estate 2021 avviene dalla Rivazza di Borgo Priolo, la residenza estiva del membro fondatore dei Cicloslavisti, Alessio. Questa, per ragioni lavorative del sottoscritto, è stata fissata nel tardo pomeriggio, lasciandoci a macinare i primi chilometri con pochissime ore di luce. Cosa che facciamo scaldando le gambe con due salite, prima a Montebello della Battaglia e successivamente a Torrazza Coste, per poi ritrovarci in un batter d'occhio a Codevilla, dove ci immettiamo con piacere sulla ex ferrovia, ora Greenway Voghera Varzi, che percorriamo a passo spedito passando per Retorbido, Rivanazzano Terme e Salice Terme. Da qui pedaliamo nel nuovo tratto realizzato recentemente che attraversa Godiasco, Ponte Nizza e Ponte Crenna, per poi condurci a Varzi (nel momento in cui scrivo non sono ancora stati terminati gli ultimi 2 km della Greenway...).
Passiamo rapidamente per la capitale dei salumi perché il tramonto incombe illuminando tutto di una luce speciale e iniziamo la salita vera, quella che domani ci accompagnerà praticamente tutto il giorno, sulla SP186 fino a raggiungere il Camping Alta Val Staffora, a circa 700 metri di altitudine, dopo aver divorato un'ottima pizza all'Osteria Pizzeria Il Ginepro poco prima del campeggio. Svuotiamo i nostri leggeri bagagli da bikepacking e piantiamo le tende: domani sarà una giornata tosta.
Salite e ancora salite: Trebbia e Aveto
Il risveglio con il cielo un po' coperto ci costringe a indossare qualche vestito di troppo, ma la sensazione di freddo dura ben poco, perché in questo secondo giorno di pedalata sul nostro Staffora Trebbia Aveto Loop dovremo scalare l'Appennino fino a giungere al Rifugio Casermette del monte Penna. Quindi, una volta smontate le nostre case sottili e leggere, ripartiamo alla ricerca di una colazione degna di tale nome. Purtroppo ci tocca prima terminare la salita incominciata la sera prima e finire la temuta SP186 passando sotto Santa Margherita di Staffora e raggiungendo, dopo 8 km, il passo del Brallo in località Brallo di Bregola, il punto più meridionale della provincia di Pavia.
Qui abbiamo modo di concederci una colazione strepitosa - la fame con gli 8 km di salita è cresciuta a dismisura - e di ammirare il paesaggio davanti a noi: per un po' sarà solo perdita di quota, e non vediamo l'ora di godercela.
Dopo una piacevolissima e lunga discesa, incontriamo il secondo fiume di questo viaggio sull'Appennino, il Trebbia, che attraversiamo tra Pianellette e Ponte Organasco. Passato quest'ultimo - e un po' a ironia del nome - scopriamo che il vecchio ponte è stato travolto da una piena, e così ci dirigiamo sul nuovo che ci riporta sulla sponda orografica sinistra del fiume.
Mentre si sale e si scende si ammira la profondità delle gole scavate dal fiume Trebbia, che ci portano un po' lontano con la testa facendoci immaginare i canyon statunitensi. Troviamo anche un interessante punto panoramico dove il fiume disegna delle ampie S nella valle: uno spettacolo da non perdere.
Terminato l'ultimo tratto di discesa della giornata, giungiamo a Marsaglia, punto che toccheremo nuovamente domani sulla traccia del nostro Staffora Trebbia Aveto Loop.
Dopo un sano rifornimento di acqua nella piazzetta del paese, inizia la scalata verso il Parco del Monte Aveto, prima risalendo brevemente il corso del Trebbia e poi seguendo il fiume Aveto, di dimensioni decisamente ridotte rispetto al precedente. La strada è praticamente deserta, piacevole e abbastanza facile da pedalare e non fa nemmeno troppo caldo: le condizioni perfette per godere di questa panoramica.
La tentazione di fare un bagno nell'Aveto viene respinta dall'altezza alla quale corre la strada: almeno una sessantina di metri sopra il corso del fiume. Arrivati a Rezzoaglio, capiamo di aver raggiunto il punto dove la salita si fa più cattiva. I gradienti scaldano le gambe, le pause si fanno più apprezzate e lunghe, fino a toccare l'apice della fatica nei tornanti di Gramizza e Amborzasco, dove una serpentina finale ci conduce finalmente a quota 1400 metri, al cartello del Parco dell'Aveto e al meraviglioso bosco che circonda il Rifugio Casermette del Penna.
Qui, chiedendo ai rifugisti, otteniamo il permesso di accamparci con le tende nel bosco, vestire il nostro equipaggiamento più caldo e accedere a una cena luculliana. Senza dimenticare il fantastico tramonto sul Monte Penna che ci scruta dall'alto.
Passi e valli dell'Appennino in bici: Chiodo, Tomarlo, Zovallo, Mercatello
Dopo aver goduto della splendida stellata e aver dormito un magico sonno ristoratore al fresco della montagna, ci svegliamo con il profumo di resina e il muggito delle vacche al pascolo a pochi metri dalle tende. Una colazione dei campioni e una preparazione meticolosa per affrontare questo terzo giorno di pedalata lungo lo Staffora Trebbia Aveto Loop.
La partenza in leggera salita è solo un'illusione: oggi percorreremo più dislivello negativo che positivo. Ma prima un breve tratto di sterrato (non ti preoccupare, se sei qui in bici da strada, prosegui su asfalto e non seguire il sottoscritto che si getta in mezzo al bosco appena ne ha l'opportunità), per giungere finalmente al Passo del Chiodo (in Provincia di Genova) e, poche centinaia di metri dopo, al Passo del Tomarlo (in Provincia di Parma).
Qui inizia un divertentissimo tratto di discesa, di ben 20 km, in cui ci perdiamo nello splendore degli Appennini senza traffico. Purtroppo la discesa finisce e possiamo concederci un pranzo ristoratore a Ferriere prima di affrontare uno dei tratti più tosti del nostro anello nell'Appennino in bici. La salita costante al 7% - specialmente dopo il sontuoso pranzo - di dieci chilometri non perdona, ma ne usciamo indenni e carichi al Passo del Mercatello, chiudendo le salite del giorno.
La lunga pista d'atterraggio che conduce a Marsaglia è il premio meritato dopo le sudate fatiche di queste giornate (ancora non sappiamo che domani ci attende l'ascesa del Penice partendo da Bobbio) e ritorniamo a gustarci il canyon del Trebbia, in cui ci immergiamo anche volentieri, una volta giunti a Bobbio, destinazione della giornata, dove improvvisiamo una pizzata e un campeggio selvaggio vicino a un impianto termale.
La fine dell'avventura appenninica: Bobbio e la scalata al Penice
Siamo già giunti al quarto e ultimo giorno del viaggio sullo Staffora Trebbia Aveto Loop, che ci vede ripercorrere uno dei momenti culmine di ogni mattina, il rituale della colazione: succo di mirtillo, caffè, focaccina e brioche per i due avventurieri sempre affamati. Un saluto alle pittoresche vie del centro di Bobbio e al suo Ponte Gobbo e possiamo finalmente affrontare l'ultima vera grande salita del percorso, da quota 200 a 1000 metri, per andare a sconfiggere il Passo del Penice.
Non contenti della missione intrapresa, affidiamo a Komoot l'ingrato compito di guidarci e questa app di navigazione un po' gode nel farci sperimentare alcuni taglioni mortali, ma che oggi ricordiamo con piacere, come il famigerato 13% della frazione Gorazze di Santa Maria, uno strappetto di tutto rispetto. Con l'arrivo al Monte Castello, che precede il passo del Penice, possiamo dirci soddisfatti e ripercorriamo in discesa la classica scalata al famoso valico, toccando Casa Matti, Romagnese per immergerci nuovamente nei pendii dell'Oltrepò Pavese. Concludiamo in bellezza il nostro Staffora Trebbia Aveto Loop con una bella mangiata di salumi e piatti tipici di Borgo Priolo, che ci saluta all'arrivo di questa incredibile avventura ad anello.
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Partiamo verso il 18 aprile e ...
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