Eccoci con questa pazza idea che ci ballonzola in testa, fare il giro del mondo in bicicletta.
Basta una rapida occhiata su internet per rendersi conto che non siamo i primi a cui si è accesa una simile lampadina, e di imprese straordinarie a cui ispirarsi è pieno il web. A noi conviene tenere un profilo basso: non abbiamo grandi fondi personali a cui attingere per procurarci l’equipaggiamento necessario, non siamo atleti né maghi dell’informatica a cui magari risulta più semplice farsi sponsorizzare.
GIRO DEL MONDO IN LIBERTANDEM – Un viaggio in bici all’insegna dell’ecologia, un’avventura alla scoperta del mondo, un inno alla vita, alla salute e alla libertà. Loro sono Ale e Ste, nomadi a due ruote. Il loro viaggio in pillole su
GODIMUNDI
I preparativi del viaggio
Bisogna innanzitutto procurarci un tandem per capire se è davvero un progetto fattibile. Detto, fatto: troviamo su
e-bay un tandem di terza mano ma di ottima fattura (dell’artigiano Picchio di Torino) a un prezzo stracciato e andiamo a prenderlo a
San Donato Milanese. Qui ci imbattiamo per puro caso nella
Stazione delle Biciclette, un famoso punto di incontro per
ciclo-appassionati. Quattro chiacchiere sulla nostra idea e ci viene offerto uno sconto strepitoso per
borse, lucchetto e pompa. Con qualche centinaio d’euro abbiamo quindi il mezzo e l’attrezzatura indispensabile per partire!
Libertandem, amore a prima vista
Il tandem ci è andato a genio fin dall’inizio. La nostra fortuna è che ognuno di noi due si trova bene nel ruolo che ha: Alessandro, alla guida, è un ciclista esperto, attento e contento di avere il completo controllo del mezzo, mentre Stefania, a poppa, è flessibile, non ha la minima propensione a gestire il timone ed è contenta di farsi guidare.
Cominciamo subito a usare il tandem per andare dappertutto, a passeggiare e ad allenarci, a fare la spesa e a trovare gli amici. Ci rendiamo immediatamente conto dei limiti del mezzo: essendo un modello da corsa riadattato al cicloturismo, è praticamente impossibile utilizzarlo negli sterrati, soprattutto in presenza di fango e sabbia.
Non sarà proprio una bici da giro del mondo, ma un giretto d’Italia si può tentare: tempo tre mesi e siamo in sella al nostro bolide rosso fiammante per le sinuose strade del bel paese.
Il giro d'Italia in bicicletta... prove techiche di giro del mondo
Il libertandem è il nostro baluardo, il simbolo della nostra scelta ecologista e il nostro biglietto da visita, motivo di interesse e ilarità generale, ingombrante scusa per poter parlare del nostro sogno a ogni curioso, ogni passante, ogni malcapitato, chiunque si trovi a incrociare la nostra strada. In questo modo, nella maniera più semplice e spontanea, incontriamo i personaggi chiave che ci aiutano a trovare consensi, seguaci e sponsor per il nostro viaggio.
Qualcuno ci regala abbigliamento sportivo ecologico, un negozio rimanenze di magazzino, un ammiratore un buono spesa alla Decathlon, un amico un Kindle… L’azienda pratese H2E, che si occupa di energie rinnovabili, ci offre un finanziamento per una nuova bicicletta, questa volta veramente da giro del mondo!
A maggio, tornati a casa dopo un primo giro di prova di tre mesi da Prato alla Calabria, ritiriamo il nostro nuovo tandem (dell’artigiano Vetta di Padova); a giugno, manco a dirlo, siamo già ripartiti. Questa volta attraversiamo Toscana, Sardegna e Sicilia per poi risalire lo stivale fino ad Ancona, dove ci imbarchiamo per la Croazia.
A dire la verità del nostro viaggio in bici in Italia abbiamo programmato ben poco… dopotutto, si giocava in casa! Qualche volta siamo stati ospitati da parenti, amici,
warmshowers e simpatizzanti incontrati lungo la strada o che ci hanno invitati da loro attraverso la nostra pagina Facebook. Per interesse personale, inoltre, abbiamo fatto tappa presso
realtà legate al mondo dell’ecologia contattate attraverso internet, conosciute tramite passaparola o scoperte durante il viaggio, come ecovillaggi, fattorie didattiche, associazioni ambientaliste, parchi naturali. La stragrande maggioranza delle notti, comunque, abbiamo campeggiato: siamo da sempre
hardcore del campeggio libero, quindi da questo punto di vista avevamo già esperienza e materiale.
Conoscendo in generale la conformazione del territorio, non abbiamo pianificato un itinerario nel dettaglio; le nostre linee guida erano puntare a sud (perché il tempo è migliore e il cibo più economico) ed evitare il maltempo (perché la nostra tenda non è proprio waterproof).
Consigli pratici per cicloviaggiatori
- La navigazione
- Ogni giorno ci collegavamo a internet per scaricare le cartine sul nostro smartphone, che usiamo come navigatore, e calcolare i percorsi migliori con il programma gratuito OruxMaps. Lo usiamo da un paio d’anni – in viaggio e in montagna: ci è sempre stato utilissimo per avventurarci off-the-beaten-track senza perderci o cacciarci nei guai, e da quando viaggiamo in bicicletta ci guida alla scoperta del territorio per strade secondarie poco trafficate. È uno strumento semi-professionale che richiede un po’ di pazienza e studio per essere utilizzato al pieno delle sue potenzialità, ma ne vale davvero la pena... al limite potete partire leggendo questa guida base ad Oruxmaps.
- Il bagaglio
- Per quanto riguarda il bagaglio, per viaggiare in bicicletta la leggerezza è d’obbligo: il nostro si aggira sui 30 kg in totale; la tenda sotto il manubrio posteriore, nella prima borsa l’abbigliamento essenziale (compreso di giacche impermeabili), nella seconda materassini e sacchi a pelo, nella terza il necessario per cucinare, nella quarta la tecnologia. Trasportiamo infatti con noi anche una batteria ausiliaria che ricarica lo smartphone per 8 volte; una go-pro che ha sostituito la vecchia fotocamera distrutta da vari voli dalla bici in corsa; un mini portatile che ci serve perlopiù per scrivere gli articoli e collegarci a internet con più comodità, in modo da avvalerci delle molteplici opportunità che il web offre ai nomadi digitali. Siamo dei pivelli di internet, ma abbiamo già imparato ad apprezzarne i vantaggi: oltre a essere una miniera di informazioni e darci la possibilità di vendere i nostri articoli, condividere online foto e news del viaggio ci ha permesso di attirare fan, inviti e sponsor (gli ultimi sono la Limar che ci ha fornito i caschi e la Hilleberg che ci ha offerto una sua tenda a metà prezzo).
Ora, rodati dalle strade italiane, siamo pronti ad affrontare una lunga pedalata alla volta dell’est...
Continua a leggere il diario del giro del mondo in bici (anzi, in Libertandem) di Ste e Ale:
Giro d'Italia in libertandem, ovvero istruzioni per prepararsi al giro del mondo in bici Frammenti da un giro d'Italia in bicicletta Croazia in bici: prime pedalate verso est Montenengro in bici: tre giorni in punta di pedali L'Albania vista dal Libertandem Il lago di Ohrid in bici: assaggio di Macedonia Grecia in bicicletta: couchsurfing e terme Turchia in libertandem: un mese da WOOF Turchia in bici: un inverno in bicicletta Iran in bicicletta: Cronistoria di un amore non corrisposto Turkmenistan in bici: il paese del mistero in 5 giorni
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