La ciclabile della Val Rendena si sviluppa ai piedi delle Dolomiti di Brenta, nelle Giudicarie Interiori, snodandosi per 25 km attraverso borghi, laghi, aree naturali e siti di interesse culturale in bicicletta. L'itinerario dal lago artificiale di Ponte Pià sale fino a Carisolo, nel cuore verde della valle mostrando ai visitatori le bellezze di questo angolo di Trentino occidentale.
Dal bacino il percorso raggiunge Tione ad ovest seguendo il corso del fiume Sarca per poi deviare verso nord, in direzione di Madonna di Campiglio.
Dal Lago di Ponte Pià a Tione in bici
Il lago artificiale di Ponte Pià è il punto di partenza dell'itinerario ciclabile della Val Rendena. Formato dal fiume Sarca, questo bacino risale al 1956 quando iniziò ad alimentare la centrale idroelettrica di Santa Massenza, nella Valle dei laghi.
La pista ciclabile della Val Rendena prende il via poco oltre il lago, a due pedalate dal paese di Pez. Si può decidere di cominciare il percorso anche da Stenico, amena località sovrastata dall'omonimo castello, ma per la prima parte del tracciato si dovrà pedalare su una panoramica strada promiscua, poco battuta da mezzi a motore ma solo ciclabile.
Sopra il lago di Ponte Pià, dalla strada proveniente da Stenico, si può accedere anche alla Val d'Algone, una delle porte d'accesso del parco naturale Adamello Brenta e parte del tracciato MTB del Dolomiti Brenta Bike.
La
Val d'Algone in MTB è selvaggia e davvero interessante da pedalare, è il posto ideale per chi ama l'alta quota e il fuoristrada tra pascoli e bosco
Ma torniamo alla nostra pista ciclabile: da Pez si segue a ritroso il corso del fiume Sarca passando nei pressi di
Saone, raggiungibile con una piccola deviazione, e
Preore. In bici si scorgono paesaggi inediti e di estrema armonia e in breve tempo si raggiunge
Tione di Trento costeggiando il campo sportivo, in località Sesena. Da Tione si hanno i primi scorci sui picchi del Brenta che sfiorano il cielo bucando le nuvole.
La Val Rendena in bici
Da Tione
la pista ciclabile della Val Rendena alterna tratti facili ed adatti anche a famiglie ad altri più impegnativi con strappetti e salite brevi ma intense. A
Verdesina, frazione di Villa Rendena che la ciclopedonale sfiora, si può visitare la
chiesetta dei Santi Rocco e Sebastiano che vanta un orologio solare ottocentesco. A poche pedalate dalla località si giunge a Villa Rendena, 900 abitanti e 608 m di altitudine. Dal paese, un tempo rinomato centro di produzione di zoccoli di legno e di pizzi e merletti, diparte la
Val San Valentino, un'altra delle porte d'accesso al parco naturale Adamello Brenta. La pista ciclabile non entra in paese ma se hai bisogno di fare rifornimento di cibarie o di bere un caffè, è il posto giusto.
Da Villa Rendena a Pelugo, passando per Darè (poco prima del quale si trova una fontana per riempire la borraccia) e Vigo Rendena, la ciclabile è un pochino più impegnativa ma comunque percorribile con facilità. Non si allontana mai troppo dal fiume Sarca e per un breve tratto si può scegliere se affrontarla sulla riva orografica destra o sinistra visto che è presente da entrambe le parti. Le montagne circondano la valle, l'aria è pulita e ci si sente leggeri mentre si percorre l'itinerario in bicicletta, sembra quasi di volare!
A Pelugo merita una sosta la piccola
chiesa gotica di Sant'Abate, piccolo gioello architettonico su cui veglia la cima del Carè alto. La chiesa è aperta tutti i pomeriggi d'estate.
Si continua a pedalare dolcemente in salita attraversando i borghi di Ches, Fisto e Spiazzo, senza mai lasciare la nostra guida, il fiume Sarca.
Poco oltre Spiazzo si oltrepassa il corso d'acqua su un ponte e si continua in direzione di Strembo dove è situata la sede operativa del parco. Una curiosità storica sul paese riguarda la peste del 1600, quella raccontata anche da Manzoni. La terribile piaga colpì la Val Rendena ma non riuscì mai a contagiare gli abitanti di Strembo grazie all'ottima sorveglianza dei cittadini del paese, incredibile, vero?
La pista ciclabile della Val Rendena attraversa anche Strembo e lo oltrepassa fino a lambire le acque limpide del minuscolo Lago Mago.
Da Strembo a Pinzolo il tracciato, che risulta adatto anche a famiglie con bimbi piccoli, segue il Sarca senza mai allontanarsi; la pedalata è facile e veloce e invece che pensare alla fatica ci si può dedicare tranquillamente ad ammirare le cime, le aree verdi e i piccoli borghi della valle.
A Pinzolo, località turistica tutto l'anno, consigliamo una visita alla
chiesetta di San Vigilio per ammirare la celebre
Danza Macabra realizzata da
Simone II Baschenis. La stessa danza è stata affrescata anche nella chiesetta gotica di Santo Stefano all'imbocco della Val Genova, nel comune di Carisolo. Ed è proprio a Carisolo che la pista ciclabile della Val Rendena finisce. Per continuare il
viaggio in bici verso Madonna di Campiglio e il Passo Campo Carlo Magno esistono due possibilità: seguire la strada principale, spesso trafficata ma su comodo asfalto, o deviare lungo la vecchia strada in direzione di Sant'Antonio di Mavignola e poi fuoristrada fino a Madonna di Campiglio. Questa seconda ipotesi è fattibile da aprile - maggio (dipende dall'anno) fino alla prima nevicata importante perchè la strada non viene solitamente pulita.
Extra: da Ponte Arche al lago in bici
Se invece di percorrere solo la ciclabile della Val Rendena volessi scoprire anche altre due bellezze del Trentino situate nei dintorni, puotresti allungare l'itinerario ciclabile pedalando lungo la strada secondaria di collegamento tra Tione a Ponte Arche. La strada passa alta sulla vallata laterale sfiorando le vigorosa cascata del Rio Bianco e il castello di Stenico risalente al XII secolo. Il maniero è parte del cicrcuito museale del Castello del Buonconsiglio.
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